PECHINO. E la Cina mise sotto accusa il salmone norvegese. I media attribuiscono al prodotto importato la responsabilità della presenza del coronavirus nel mercato pechinese di Xinfadi, da dove sarebbe partita la nuova ondata di infezioni. I casi accertati sono poco più di 100, 31 solo ieri. Ma tanto basta per mobilitare una gigantesca macchina di prevenzione. Sono stati sottoposti a tampone più di 100 mila abitanti, i test proseguono a ciclo continuo: la gente viene convocata e trasportata sui pullman che fanno la navetta con i 190 centri dove si fanno i tamponi.
Si teme la ripartenza dell'epidemia e si cerca un colpevole. Ed ecco che il salmone si presta. Perché nel mercato focolaio sono state trovate tracce di di Sars-CoV-2 su un banco dove veniva affettato e distribuito. Non solo lì. Ma tanto basta, perché al regime serve sempre e comunque un responsabile. La colpa, anche secondo gli esperti, è del pesce norvegese. Le importazioni sono state bloccate.
Mentre sul piano sanitario sono stati schierati 100.000 operatori e sono stati cancellati tutti i voli.