In Sardegna

Al Parco di Molentargius messi a dimora i primi 80 olivi del progetto “Percorsi di olivicoltura”

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QUARTU. Con la piantumazione dei primi 80 olivi a Molentargius questa settimana è iniziata una nuova fase del progetto Percorsi di olivicoltura, “L’olivo come strumento di coesione, saperi e sviluppo locale”, promosso dal Parco Naturale Regionale Molentargius–Saline in collaborazione con Istrù Formazione e Sviluppo, e cofinanziato dal Comune di Quartu e dal Cagliari Calcio. 

Il progetto è destinato ai cittadini residenti, con particolare attenzione alle persone in condizioni di fragilità sociale, disoccupati e inoccupati. 

L’iniziativa nasce con l’obiettivo di coniugare tutela ambientale, formazione professionale e inclusione sociale, valorizzando l’olivo come elemento identitario del territorio e come strumento di partecipazione attiva della comunità.

Prevede inoltre la realizzazione di un oliveto sperimentale all’interno della piana di Is Arenas, che nel tempo diventerà produttivo e fungerà da spazio didattico e simbolo di rigenerazione agricola.

Il percorso formativo è strutturato in 70 ore ed è rivolto a cittadini residenti nel Comune di Quartu Sant’Elena, con particolare attenzione a persone in condizione di fragilità sociale, disoccupati e inoccupati, affiancati da mentori e operatori specializzati, per un totale di una quindicina di persone. Il corso prevede anche dei tirocini in azienda. 

Accanto alla dimensione formativa, Percorsi di olivicoltura prevede eventi aperti alla cittadinanza, iniziative inclusive e manifestazioni pubbliche in programma nella primavera, pensate per restituire alla comunità il lavoro svolto e rafforzare il legame tra il Parco e il territorio.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto di riattivazione delle attività agricole tradizionali della Piana di Is Arenas, anche al fine di sottrarla alla tendenza al degrado che si è registrata negli ultimi decenni. L’obiettivo è ricostruire la trama agricola preesistente nella piana e, allo stesso tempo, promuoverne e facilitarne la fruizione sociale. Si configura, da un lato, come un presidio contro utilizzi incongrui quali vandalismo, abbandono di rifiuti e incendi e, dall’altro, come un’occasione per ricreare ambienti idonei ad ospitare alcune tipologie di fauna, in particolare piccoli rettili, anfibi e avifauna.