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CAGLIARI. “I lavori sul lungomare di Torre Grande sono stati realizzati secondo le buone norme di progettazione e tenendo conto del contesto edilizio esistente. Non sussiste alcun errore nè di progettazione nè di esecuzione dei lavori”.
La precisazione arriva dai due dirigenti del settore tecnico del Comune di Oristano, gli ingegneri Sara Angius (Sviluppo del territorio) e Alberto Soddu (Lavori pubblici e manutenzioni), che chiariscono che la riqualificazione del lungomare di Torre Grande è stata realizzata prevedendo i sottoservizi (impianti idrici e fognari) che sono di competenza pubblica, ma non gli allacci alle singole utenze che rimangono in carico ai privati.
“L'asserita mancanza di sottoservizi è assolutamente priva di qualsiasi fondamento – sostengono i due dirigenti -. Il progetto approvato prevede infatti la realizzazione ex novo della rete delle acque bianche, della rete di illuminazione e della estensione della rete fognaria. Quello che non è previsto sono gli allacci fognari e idrici dei singoli edifici/chioschi in quanto non costituiscono opere di urbanizzazione primaria. Si tratta di opere la cui esecuzione è in capo ai privati”.
“L'allaccio fognario o idrico è per definizione il collegamento della tubazione dall'edificio alla rete pubblica e pertanto la sua realizzazione può essere posta a carico dell'ente solo in particolari circostanze, costituendo in caso contrario danno erariale per l'Ente – precisano i dirigenti comunali -. Il collegamento alla rete pubblica è assicurato dalla presenza della rete fognaria sul lungomare ed appositamente prevista in progetto per consentire ai singoli di effettuare l'allaccio, senza dover eseguire opere di demolizione sul lungomare. È evidente pertanto che le affermazioni diffuse a mezzo stampa risultano del tutto infondate e prive di qualsiasi riscontro oggettivo”.
"È stata alimentata una vera e propria gogna mediatica che ha leso dignità professionale dei tecnici comunali, a causa di giudizi superficiali e privi di competenza tecnica – proseguono gli ingegneri Angius e Soddu -. Notizie come queste, prive di approfondimento e riscontro progettuale o comunque di verifica, generano disinformazione e screditano ingiustamente il lavoro di professionisti che quotidianamente operano con serietà e dedizione al servizio della collettività. La riunione della Commissione consiliare evidentemente non è stata sufficiente a chiarire i dubbi che legittimamente si potevano avere. Quella era una sede idonea a fornire le necessarie delucidazioni. Invece, è stata diffusa una versione strumentalizzata che stravolge la realtà dei fatti e produce un grave danno d’immagine per l’Ente e i suoi dipendenti, tale da poter costituire materia per un’azione legale a tutela della reputazione dell’Amministrazione e della sua struttura tecnica”.














