In Sardegna

Arriva in monopattino e appicca 5 incendi nella pineta di Terralba e Arborea: arrestato piromane seriale

 

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ARBOREA. È stato arrestato un piromane seriale responsabile di 5 incendi nella pineta litoranea di Terralba e Arborea. Si tratta di un trentenne residente in zona, ritenuto responsabile di cinque incendi boschivi di natura dolosa verificatisi tra il 16 luglio e il 1° settembre 2025 all’interno della pineta litoranea compresa tra i Comuni di Terralba e Arborea. 

L'operazione è stata condotta dal Corpo Forestale che ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Oristano, su richiesta della Procura della Repubblica.

Gli episodi incendiari si sono verificati durante il “periodo di elevato pericolo per gli incendi boschivi”, in giornate caratterizzate da codici di pericolosità arancione e rosso, esponendo a gravissimo rischio abitazioni, aziende agricole, infrastrutture, viabilità e la borgata marina di Marceddì, particolarmente frequentata nel periodo estivo.

Grazie al tempestivo intervento del sistema regionale antincendio (Cfva, Agenzia Forestas, volontari, Vigili del fuoco e, in alcuni eventi, con l’intervento anche dei mezzi aerei), tutti gli incendi sono stati intercettati e spenti rapidamente, limitando la superficie percorsa dal fuoco a circa 1 ettaro complessivamente, ed evitando conseguenze potenzialmente catastrofiche per la sicurezza pubblica e l’ambiente.

La pineta litoranea interessata dagli incendi è costituita da soprassuoli di Pinus pinea con funzioni protettive, ricadenti in un’area di altissimo valore naturalistico, tutelata da molteplici vincoli: All’interno dell’area nidificano e sostano specie di avifauna di rilevanza comunitaria, rendendo la zona un delicatissimo ecosistema da proteggere.

Le indagini

Le indagini sono state avviate e condotte dalla Stazione Forestale di Marrubiu, con il supporto del Nucleo Investigativo di Polizia Forestale del Servizio Ispettorato di Oristano, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Oristano.

L’attività investigativa si è distinta per l’alto livello tecnico e professionale: rilievi sui punti di innesco; escussione di persone informate sui fatti; pattugliamenti mirati e sorveglianza dinamica; utilizzo di videosorveglianza mirata; impiego di droni per osservazione aerea e raccolta di elementi di prova; analisi incrociata di orari, spostamenti e modalità degli incendi. Uno degli elementi decisivi per l’identificazione del soggetto ritenuto responsabile è stato l’evento del 1° settembre, quando il presunto autore è stato ripreso mentre, a bordo di un monopattino, si fermava lungo la Strada 6 Ovest, appiccava il fuoco e si allontanava rapidamente.

Le indagini hanno consentito di attribuire tutti e cinque gli episodi incendiari allo stesso individuo che avrebbe agito con l’obiettivo di distruggere la pineta litoranea. Considerata la serialità delle azioni, la capacità criminale dimostrata e l’elevatissimo pericolo per la collettività, la Procura ha richiesto ed ottenuto dal GIP l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere (art. 285 C.P.P.): “L’ordinanza cautelare del Giudice ha infatti riconosciuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico del soggetto indagato”.

L’esecuzione della misura cautelare è stata effettuata in data 11 ottobre 2025. Il ragazzo è stato arrestato e accompagnato nella Casa Circondariale di Massama, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Il Direttore del Servizio Territoriale del Cfva di Oristano, dott. Michele Chessa, ha dichiarato: “Questa operazione dimostra l’altissimo livello di professionalità, competenza investigativa e dedizione del Corpo Forestale. Abbiamo prevenuto conseguenze gravissime per l’ambiente e per la sicurezza dei cittadini. Il nostro impegno nella tutela del territorio prosegue con determinazione, grazie al lavoro di squadra e alla collaborazione con l’Autorità Giudiziaria.”.

Il direttore ha aggiunto: “Il successo dell’operazione è frutto della sinergia tra reparti territoriali e nuclei investigativi specializzati. L’uso di tecnologie avanzate, unito all’esperienza del personale, ha permesso di individuare e fermare un soggetto altamente pericoloso. Ringrazio tutti gli uomini e le donne del Corpo che hanno lavorato con straordinaria efficacia".

 

 

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