In Sardegna

"Affitti insostenibili per i poliziotti in Sardegna, la Regione intervenga": l'appello del Siulp

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CAGLIARI. “Troppo spesso chi garantisce la sicurezza dei cittadini si scontra con ostacoli organizzativi, logistici e abitativi che minano l’efficienza e la dignità del servizio". Lo denuncia il Siulp Sardegna (il sindacato maggiormente rappresentativo della polizia di Stato), attraverso il segretario regionale Giuseppe Caracciolo, che rivolge un appello alla presidente della Regione, Alessandra Todde, per sensibilizzarla sulle condizioni critiche in cui operano quotidianamente le donne e gli uomini in divisa nell’Isola. "È il momento di intervenire con decisione e responsabilità", scrive su una nota. 

LE CRITICITÀ

Si parte dall’emergenza abitativa, aggravata dai salari delle forze dell’ordine. “Nelle principali città e aree turistiche della Sardegna – segnala il Siulp -, i costi di locazione e i prezzi immobiliari hanno raggiunto livelli insostenibili. Molti agenti spendono oltre metà del reddito netto per assicurarsi un tetto sulla testa, rendendo impossibile la stabilità familiare e la pianificazione del futuro”. Per questo il sindacato chiede interventi di edilizia residenziale pubblica dedicata al personale in divisa; convenzioni e incentivi per l’accesso al mercato immobiliare privato; azioni di promozione della residenzialità nelle aree interne, contrastando lo spopolamento e rafforzando il presidio dello Stato.

Altro tema caro al Siulp è quello dei trasporti: “Parliamo di diritto alla mobilità, non di privilegio. Chi tutela la sicurezza dei cittadini non può pagare un prezzo insostenibile per spostarsi o ricongiungersi con la propria famiglia. Per questo chiediamo convenzioni regionali con Arst e trasporti pubblici regionali; collegamenti ferroviari interni; trasporto aereo verso la Penisola per i ricongiungimenti familiari”.

Alla Regione il Siulp chiede, ancora, “spazi, strutture che consentano di migliorare l’attività della polizia. Per la formazione in Sardegna – ricorda Caracciolo – c’è il Centro di Addestramento e Istruzione Professionale di Abbasanta, ma con strutture che non reggono il carico. Servono spazi adeguati anche per i servizi sanitari: quelli dell’Ufficio Sanitario della Questura di Cagliari sono stretti, insufficienti e inadeguati per garantire attività ambulatoriali e diagnostiche al personale in servizio e in quiescenza, ai familiari e al personale civile dell’amministrazione dell’Interno”.

“Dalla Regione ci attendiamo iniziative concrete e coordinate per affrontare queste criticità, a partire dall’apertura di un tavolo di confronto istituzionale volto a definire soluzioni condivise e sostenibili. Interventi mirati in queste aree rappresentano non solo un miglioramento delle condizioni di vita e lavoro del personale, ma anche un rafforzamento della sicurezza e del presidio del territorio regionale”.