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CAGLIARI. È uscito oggi lo studio della Uil, riguardante gli addizionali regionali e comunali, che evidenziano una forte disomogeneità sul territorio nazionale. "Cittadine e cittadini con il medesimo reddito - si legge nel documento - pagano addizionali Irpef, comunali e regionali, nettamente diverse, a seconda del territorio in cui abitano". Nello studio sono state prese in considerazione due fasce: 20mila e 40mila euro. L’obiettivo è fornire "uno strumento chiaro e immediato per comprendere quanto pesa la fiscalità locale sul cittadino medio italiano, evidenziando le differenze territoriali con riferimento alle fasce reddituali più esposte".
Precisamente, le addizionali Irpef sono imposte che si aggiungono all'Imposta sul reddito delle singole persone e sono suddivise in due componenti: regionale e comunale. Lo scopo è finanziare i servizi pubblici offerti dalle Regioni e dai Comuni di residenza del soggetto. In sintesi, chi paga l'Irpef deve versare anche queste addizionali, le quali cambiano in base al luogo di residenza e al livello di reddito.
Per quanto riguarda la classifica delle città metropolitane per i redditi pari a 20mila euro - sommando l'addizionale regionale a quella comunale - Cagliari risulta terzultima - davanti solamente a Firenze e Milano - mentre per i redditi pari a 40mila euro addirittura ultima. Se ci si sposta sul piano regionale invece, Sassari è la città più 'cara', seguita rispettivamente da Oristano, Cagliari e Nuoro. Nel dettaglio, un cittadino cagliaritano con una fascia di reddito pari a 40mila euro pagherà 778 euro, un cittadino sassarese con il medesimo reddito 812 euro, un oristanese 780 euro mentre un nuorese 709euro. Se invece il reddito è pari a 20mila euro, Cagliari si attesta sui 135 euro, Sassari sui 160, Oristano 139 mentre Nuoro solamente 95.
A livello regionale, la Sardegna risulta - per i suoi residenti - una delle regioni meno 'care' a pari merito con Veneto, Trentino Alto-Adige, Valle D'Aosta ed Liguria (ultima il Friuli Venezia-Giulia).