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CAGLIARI. Digitalizzare il sistema sanitario raccogliendo i dati dei cittadini all’interno di un contenitore unico: questo sarà possibile grazie al fascicolo sanitario elettronico (Fse) 2.0 che entrerà in funzione entro il 2026. Se n’è parlato questa mattina al T Hotel a Cagliari in occasione della tappa sarda del Roadshow nazionale “Ecosistema dati sanitari”, organizzato da Ares e promosso dalla Regione, a cui hanno partecipato professionisti del settore. L’incontro, rivolto alle istituzioni e, in particolare, a tutti i professionisti del settore, è stato un’occasione di confronto sulle prospettive di evoluzione digitale del servizio sanitario nazionale. “Il fascicolo sanitario elettronico consiste in un deposito di tutta la documentazione sanitaria di ciascun cittadino che raccoglie tutta la sua storia clinica, anche dalla sua nascita, se necessario, aggiornata in tempo reale per ogni tipo di esigenza di tipa sanitario, socio sanitario e socio assistenziale”, ha detto Giuseppe Pintor, direttore generale di Ares.
Tra i temi principali dell’incontro la formazione dei professionisti grazie al progetto Meds, che vede coinvolti oltre 29mila operatori sardi, ma anche l’adesione alla condivisione dei dati sensibili dei cittadini che, però, in Sardegna vede già un riscontro positivo. “Le criticità ci sono, come tutti in paesi, in particolare per la Sardegna che è un’isola, per quanto riguarda la connessione e per questo Ares ha un progetto che si chiama Sanità Connessa, per permettere la connessione di tutte le strutture sanitarie del territorio. Un’altra criticità è quella della formazione del personale, ma su questo c’è, in particolare, il progetto Meds”, spiega Pintor.
Fondamentale per l’assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi e per il presidente dell’ordine dei medici di Cagliari Emilio Montaldo l’utilizzo del fascicolo sanitario elettronico, non solo per gli operatori sanitari, ma anche per la cittadinanza. “Uno strumento essenziale soprattutto in un contesto geografico come quello della Sardegna, per poter facilitare la comunicazione dei dati clinici e analitici dei pazienti e mettere in comunicazione i professionisti sanitari”, ha detto Bartolazzi.
“La digitalizzazione è un aspetto è fondamentale per avere il dato del fascicolo sanitario elettronico, dove il paziente può accedere personalmente ai suoi dati. Una cosa che non è stata detta, ma molto importante , è che il paziente può modulare l’accesso a questi dati, quindi è molto importante che il proprietario del fascicolo sanitario elettronico sia il cittadino e il medico è un fruitore di questo”, spiega Montaldo.