CAGLIARI. La Regione, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, avvia il procedimento di tutela del suolo e della vegetazione per le aree naturali della Sella del Diavolo e del Colle di Sant’Elia. È in corso di consultazione pubblica una proposta di modifica dell’articolo 5 delle prescrizioni di massima e di polizia forestale, con l’obiettivo di ridurre il degrado del terreno e favorire il recupero della copertura vegetale in un ambiente particolarmente delicato. Era già stato anticipato il mese scorso e sembra che gli studi vadano avanti (QUI LA NOTIZIA). Sotto la lente d'ingrandimento c'è l'attività di mountain bike nell'area, rea tra le altre cose di aver eroso uno strato di roccia madre, secondo gli studi.
Le motivazioni tecniche della proposta sono approfondite in una deliberazione della Giunta regionale, ma oggi si cita "la copertura vegetale che risulta interrotta lungo i sentieri, con suolo privo di vegetazione e soggetto a degrado" e ancora "si registra un crescente infittimento della rete di percorsi ciclabili, che raggiunge oggi uno sviluppo complessivo di oltre 36 chilometri; il passaggio delle biciclette, soprattutto in discesa, provoca erosione del suolo fino alla roccia madre; i sentieri ciclabili favoriscono il ruscellamento concentrato, che amplifica ulteriormente l’erosione; anche dove il suolo non è eroso, si osservano compattazione e danni alle radici delle piante". Il Corpo forestale evidenzia inoltre che il processo di formazione del suolo (pedogenesi) in questi ambienti calcarei è estremamente lento
La proposta introduce un nuovo comma dell’art.5, che prevede alcune misure di salvaguardia, tra cui il divieto di transito per veicoli, comprese le biciclette, all’interno dell’area già protetta da vincolo idrogeologico, fatta eccezione per: il transito lungo la strada con fondo artificiale che conduce al Faro di Sant’Elia, nei limiti previsti dal codice della strada; il passaggio di mezzi di servizio e di soccorso; il transito delle biciclette, anche a pedalata assistita, solo lungo la pista larga almeno due metri che collega il Faro di Sant’Elia al Fortino di Sant’Ignazio, come indicato nell’allegato tecnico.
I cittadini, le associazioni e i soggetti interessati possono partecipare al procedimento esprimendo il proprio sostegno o eventuali osservazioni contrarie alla proposta. È possibile inviare i contributi utilizzando la modulistica disponibile.