In Sardegna

Decreti per la farina di insetti, Coldiretti Sardegna: "Bene le etichette, aiutano a evitarli"

Farina-di-insetti

 

CAGLIARI. “L’indicazione della presenza di farine di insetti con grande evidenza è importante per garantire la libertà di scelta della maggioranza degli italiani che vogliono evitarli ma anche per tutelare la salute di quanti sono sensibili ai rischi di reazioni allergiche che sono stati evidenziate dall’Autorità Alimentare Europea (EFSA)”. Così la Coldiretti Sardegna in merito all’annuncio della firma dei quattro decreti nazionali dopo il via libera dell’Ue all’uso della farina di insetti in diversi alimentari. 

Un menù che non sembra interessare ai cittadini europei, e in particolare a quelli italiani, che per la grande maggioranza, non porterebbero mai a tavola degli insetti, o dei prodotti derivanti da essi, considerasti estranei nella cultura alimentare del nostro Paese: il 54% è, infatti, proprio contrario agli insetti a tavola, mentre è indifferente il 24%, favorevole solo il 16% e non risponde il 6%, secondo l’indagine Coldiretti.

Si tratta peraltro di alimenti che sono stati oggetto di valutazione dell’Efsa, l’autorità alimentare Europea che però, nel suo parere scientifico, ha rilevato che il consumo di questi insetti può causare reazioni nelle persone allergiche ai crostacei e agli acari della polvere.

Per questo, è importante che l’eventuale presenza di insetti o derivati sia sempre indicata anche in bar e nei menù dei ristoranti, tenuto conto che, secondo Nomisma, la produzione di insetti per alimenti in Ue potrebbe arrivare a 260 mila nel 2030.

“Una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei Paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati e a questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che, anche se iperproteici, sono molto lontani dalla realtà culinaria nazionale italiana ed europea.”, fa sapere Coldiretti Sardegna

“Peraltro, è del tutto improprio e pericoloso far credere che consumare grilli e larve sia la soluzione sostenibile per salvaguardare il Pianeta”, conclude.