In Sardegna

Dal 2012 oltre 6mila giovani laureati via dalla Sardegna, destinazione estero e Nord Italia


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CAGLIARI. Oltre seimila laureati sardi tra i 25 e i 34 anni hanno lasciato l’Isola negli ultimi dieci anni: una media di seicento giovani che ogni anno dal 2012 al 2021 hanno fatto le valigie e sono andati via dalla Sardegna verso il Centro e Nord Italia oppure all’estero.

Sono i numeri fotografati oggi dall’Istat. Nel report sulle migrazioni interne e internazionali della popolazione, un focus particolare è stato dedicato a chi conclude gli studi universitari ed si accinge a entrare nel mondo del lavoro. Accade così che dal 2012 al 2021 le Regioni del Centro e Nord Italia abbiano perso migliaia di giovani, emigrati in altri Paesi europei e del mondo alla ricerca di una condizione migliore. Allo stesso tempo però queste regioni sono riuscite a compensare le perdite con un esercito di ragazze e ragazzi provenienti dall’Italia meridionale e dalle isole, dunque Sardegna compresa. 

Il dato allarmante e consolidato è che il Sud continua a perdere giovani pronti a lavorare: in particolare i numeri dei saldi migratori dicono che in Sardegna mancano all'appello 6.443 laureati tra i 25 e 34 anni, di questi 3.654 sono andati via dall’Italia mentre 2.789 hanno scelto altre Regioni della Penisola. “Negli ultimi dieci anni - spiega l’Istat - i giovani italiani che hanno trasferito all’estero la residenza sono costantemente aumentati, mentre molto meno numerosi sono i rientri in patria. Nel decennio 2012-2021 è espatriato dall’Italia oltre un milione di residenti, un quarto in possesso della laurea. Sono 337mila i giovani tra i 25 e 34 anni espatriati, di loro oltre 120 mila al momento della partenza erano in possesso della laurea. D’altro canto, i rimpatri di giovani della stessa fascia d’età sono circa 94mila, oltre 41mila laureati: la differenza tra i rimpatri e gli espatri dei giovani laureati è costantemente negativa e restituisce una perdita complessiva per l’intero periodo di oltre 79mila giovani laureati”.

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In questo quadro regioni come Lombardia ed Emilia Romagna riescono a recuperare le perdite grazie al movimento di giovani che arriva dal Sud: “Le giovani risorse qualificate provenienti dal Mezzogiorno - prosegue l'istituto di Statisica -  costituiscono una fonte di capitale umano per le aree maggiormente produttive del Nord e del Centro del Paese e per i paesi esteri”. In particolare il Nord guadagna oltre 116mila giovani provenienti dal Sud e dalle Isole, il Centro quasi 13mila. Ne deriva che il beneficio complessivo per le regioni settentrionali è pari a circa 77mila persone, il Centro recupera parzialmente e limita la perdita a circa 265 unità, le uscite dal Mezzogiorno verso l’estero e verso le altre regioni d’Italia, invece, determinano una perdita complessiva di poco meno di 157mila giovani residenti laureati.