In Sardegna

Arriva in Sardegna l'app BullyBuster per segnalare abusi e violenze

Schermata-2023-02-07-alle-165039

 

QUARTU. Arriva anche in Sardegna l’app BullyBuster e a dare avvio a questa iniziativa sarà il liceo Motzo di Quartu Sant’Elena. Dal 17 febbraio sarà disponibile per apprendere il facile utilizzo e per segnalare eventuali abusi e violenze.

Coinvolte nel progetto nove classi di quinta superiore dell’istituto quartese, guidate dal professore Gian Luca Marcialis e dalla dottoressa Giulia Orrù dell’università di Cagliari.

“L’applicazione per smartphone e pc è ora a disposizione di ragazzi, famiglie, scuole e forze dell'ordine. Andando negli istituti scolastici riusciamo a far ‘toccare con mano’ il semplice modo con cui le soluzioni avanzate, permesse dagli algoritmi dell’intelligenza artificiale e unite al diritto e alla psicologia, riescono ad essere estremamente utili per il rilevamento e il contrasto delle azioni di bullismo o cyberbullismo”, fa sapere Marcialis.

Si tratta di una semplice app installata nei cellulari o sui pc che permette di segnalare comportamenti, frasi, video, foto, interventi in chat o altro che possa essere ricondotto, con verifiche di diverso livello, ad azioni di bullismo o cyberbullismo. Segnalazioni che possono essere monitorate sui singoli dispositivi, elaborate da un sistema di intelligenza artificiale in grado di allertare le famiglie, le autorità scolastiche e, nel caso, anche le forze dell’ordine. Il tutto è inoltre in grado di funzionare in modo completamente automatico e fungere quindi da sentinella 24 ore su 24 se interfacciato ad apparati di videosorveglianza, oppure se installato su smartphone, tablet o computer in cui si utilizzano social network, siti e app di messaggistica.

Il sistema è in grado di rilevare autonomamente movimenti sospetti tra la folla, rivelare episodi di stalking e prepotenze, distinguere espressioni verbali e facciali aggressive. D’altra parte, le segnalazioni, in forma anonima, possono essere inserite nell’app direttamente da chi assiste o ha notizia di comportamenti anomali o contenuti multimediali illeciti, per essere poi sottoposte ad opportune valutazioni.

Il progetto è stato realizzato con un finanziamento del ministero della ricerca nel 2019, coinvolge gruppi di ricercatori di quattro università tra Sud Italia e Sardegna, specializzati non solo in tecnologia e intelligenza artificiale ma anche in diritto e psicologia. I responsabili scientifici delle quattro unità (specialisti in diversi campi di conoscenza tecnologica, psicologica e giuridica) sono i professori Carlo Sansone (Napoli Federico II, capofila), Gian Luca Marcialis (Cagliari, dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica), Donatella Curtotti (Foggia) e Donato Impedovo (Bari).