FONNI. “Mattaga' revolution”. Vale la pena riportarla fedelmente la chiusura del post di Daniela Falconi, sindaca di Fonni, scritto alcune ore fa. A corredo ha pubblicato alcune foto. Ricordate Pratobello? La storica mobilitazione contro l'impianto di un poligono di tiro militare? Era il 1969, a inscenare la protesta non violenta furono gli orgolesi, uomini e donne, che non volevano farsi scippare le terre. E vinsero. Ancora ci si aggrappa a quest'azione vittoriosa, quando in Sardegna si proteste per qualcosa. Bene, le immagini in bianco e nero sono da lasciare da parte. Perché Pratobello è una discarica. Un'indegna discarica di ogni tipo di rifiuto. Il commento è tutto nelle parole della Falconi, che racconta quanto è successo, di essersi beccata una segnalazione dalla Procura. E descrive cosa si è trovata davanti.
“Revolution! Stamattina col sindaco di Orgosolo abbiamo fatto tappa Pratobello. Si sì, Pratobello... quello di a fora Sos continentales, indipendentzia, meres in dommo nostra ecc ecc...Ci siamo andati soprattutto per un motivo: qualche giorno fa abbiamo ricevuto una segnalazione alla Procura della Repubblica per abbandono di rifiuti con una sfilza lunghissima di reati che avremmo commesso. No problem eh, ne ho già una discreta collezione (almeno 4) da un anno a questa parte. Funziona così: la forestale o chiunque altro segnala, il Comune si adopera, ritira, pulisce e tutto finisce. Fino alla prossima volta. A parte l'abbandono e il degrado del luogo (ma questa è un'altra storia) dire che c'è una discarica è poco: c'è veramente di tutto, dagli inerti, alle gomme, alle lattine di birra (vuote).
Chi paga? Già lo sapete: il Comune. Ma non il Comune io. Il comune voi, cioè noi. Perché Pratobello è territorio di Fonni, ma se fosse di Orgosolo il discorso non cambierebbe di una virgola. Per farla breve: si abbandonano i rifiuti per strada e paga la comunità magari rinunciando a chissà quanti e quali servizi. Se non si ritira pago io, ma non io io, pago io sindaca che mi becco una denuncia penale con tutti gli annessi e connessi.
Bello no?
Io credo che non arrivino da Roma a buttarci tutto ciò che vediamo ogni giorno nelle nostre cunette.
Oh, magari mi sbaglio eh... ma ma ma...
Finito lo sfogo, adesso possiamo anche parlare di ambiente, turismo, servizi che mancano, di invasori continentali, indipendenza ecc ecc. Ma se prima non impariamo ad autorispettarci prima ancora di autodeterminarci qui non si va da nessuna parte. E ve lo dice una che sta facendo di quella per l'autodeterminazione una ragione di vita politica. Però magari se non sapete dove buttare i rifiuti la prossima volta fate qualche telefonata e informatevi come fare.
Mattaga' revolution.