In Sardegna

Cagliari, pompe funebri contro Asl: "Regole assurde per incassare i defunti"

federcofit

CAGLIARI. “Gli operatori funebri che operano nel territorio cagliaritano sono fatti oggetto di ormai inaccettabili imposizioni da parte del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’ATS nel Dipartimento di Prevenzione Zona Sud”.  È quanto denuncia Federcofit, la Federazione del comparto funerario italiano, in una lettera indirizzata al comune di San Vito in merito alla diffida inviata all’impresa funebre L’Esodo, che ha sede nello stesso piccolo comune della provincia del Sud Sardegna. La ASSL Cagliari–Carbonia–Sanluri, in particolare nelle persone dei dirigenti Antonio Frailis e Franco Cabras, ha infatti sollecitato i comuni della zona ad imporre il rispetto di norme inedite relative ai funerali che non sono presenti in nessun’altra parte d’Italia.

“I dirigenti in questione”, spiega Federcofit nella missiva a firma del segretario nazionale Piero Chiappano, “pretendono, senza che le disposizioni di legge ne facciano alcuna menzione, che gli operatori funebri trasmettano preventivamente al loro ufficio calendari ed orari delle varie operazioni di trattamento ed incassamento della persona defunta prima della chiusura del feretro: operazioni che dipendono, nella loro cadenza, da molteplici fattori anche emotivi delle famiglie dolenti”.

La lettera aperta di Federcofit è stata inviata anche a diverse autorità locali, tra cui il presidente della Giunta regionale della Sardegna, Christian Solinas, l’assessore dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale della Regione Sardegna, Mario Nieddu, il commissario straordinario dell’ATS Sardegna, Massimo Tamussi, il direttore del Dipartimento Prevenzione Zona Sud Sardegna, Angelo Biggio, e anche alla Procura della Repubblica di Cagliari.

“La diffida formalizzata nei confronti dell’impresa funebre L’Esodo”, scrive Federcofit al comune di San Vito, “non solo, come anche voi stessi riconoscete, non trova alcuna giustificazione nelle disposizioni di legge della Sardegna, ma affida all’impresa funebre un compito improprio che non può essere assolto dalla stessa per gli evidenti e comprensibili rapporti con la famiglia dolente, per le formali operazioni funerarie autorizzate dalle competenti istituzioni alle quali l’impresa funebre si deve attenere”. Federcofit chiede quindi che “tali diffide, minacciate ed invocate dai suddetti addetti della ASSL di Cagliari, cessino evitando ogni possibile intervento formale, a difesa della onorabilità, professionalità e credibilità delle imprese funebri ed a salvaguardia di un corretto e sereno lavoro in momenti particolarmente delicati e difficili come quelli di un decesso”.

“È davvero incredibile che due singoli funzionari di un’unica ASSL stabiliscano norme che non hanno riscontro in nessuna altra parte d’Italia, né negli altri distretti ASL della Sardegna, e si accaniscano contro le imprese dei servizi funebri nel cagliaritano sollecitando i comuni ad emettere diffide come quella inviata a L’Esodo, che è assolutamente illegittima e causa di un evidente aggravio della procedura”, ha commentato il presidente di Federcofit Sardegna, Ernesto Leonori. “Le autorità pubbliche, soprattutto quelle del settore sanitario, dovrebbero invece spendere le loro energie per provvedere ad effettuare controlli puntuali e periodici circa il rispetto da parte di tutte le imprese funebri di quanto previsto dalla normativa regionale vigente. La nostra federazione ha sempre fornito ampia collaborazione per aumentare la professionalità nel nostro settore e per fornire il migliore servizio possibile alle famiglie dolenti e alla collettività”.