In Sardegna

Utilizzo del suolo pubblico, Fipe Confcommercio: "Cagliari rimane in stallo"

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CAGLIARI. Nel resto d’Italia si supera il concetto di “occupazione di suolo pubbico” arrivando a un progetto di spazio pubblico per superare la fase emergenziale della pandemia. Lo rivela la Fipe-Confcommercio nazionale, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, che ha organizzato un incontro sul tema, mettendo attorno al tavolo Comuni da nord a sud, imprese e agenzie pubbliche. 

“Occorre fare un salto in avanti perché dalla pandemia le nostre città devono uscire migliori. Lo spazio pubblico deve essere uno strumento di rigenerazione urbana non solo in termini economici ma soprattutto in termini di qualità delle città e della vita dei cittadini. I pubblici esercizi devono essere visti come una risorsa e non come un problema. C’è bisogno di progetti condivisi, di collaborazione e non di contrapposizione”, spiegano i rappresentanti della federazione nazionale.

Un concetto che secondo il presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna non fa una piega, ma questo non accade a Cagliari: “Purtroppo questo cozza con quanto avviene oggi a Cagliari dove ancora fermi nei tavoli delle commissioni troviamo in discussione quello che in altre città di Italia ormai è una realtà assodata. Speriamo che quanto prima Cagliari si instradi verso quello che molte altre città d'Italia stanno intraprendendo e auspichiamo che cosi come nel resto d'Italia si percepisca il valore che un impresa può dare al suo territorio”. Solo nel capoluogo di regione sono circa una quarantina le imprese che attendono il via libera delle commissioni consiliari del Comune di Cagliari per poter posizionare i tavolini all’interno delle aree dedicate prima ai parcheggi, a ridosso delle attività che oggi non dispongono di spazi all’aperto. Gli investimenti da parte delle aziende sono stati fatti: gli imprenditori hanno acquistato tutti i materiali necessari per poter creare delle aree apposite senza ricevere mai risposte. 

“Si parla di "utilizzo del suolo pubblico" e non più" di occupazione del suolo pubblico”, di aziende al servizio della città e del ruolo delle imprese come attori sociali. L’obiettivo è quello di trasformare gli spazi esterni di bar e ristoranti in elementi di una 

più generale riqualificazione delle città fondata sul decoro, sulla sicurezza, sulla socialità, sull’attrattività”, precisa Frongia. 

Un altro tema importante è quel del controllo. “Forse oggi dobbiamo ripensare a questo tema in chiave di efficenza”.