In Sardegna

"Infermiere di famiglia all’interno del sistema sanitario", la proposta di legge in Consiglio regionale

INFERMIERE-DI-FAMIGLIA

CAGLIARI. Istituire l'infermiere di famiglia all’interno del sistema sanitario regionale. È quanto hanno richiesto questa mattina i Consiglieri regionali del Gruppo LEU Sardigna-ART.1 – DEMOS – POSSIBILE, insieme a tutti i Consiglieri di minoranza dei Gruppi PD, Progressisti e 5 stelle, che hanno presentato una proposta di legge in Consiglio regionale. 

“Questi ultimi anni di emergenza sanitaria dovuta al diffondersi della pandemia di Covid-19, hanno evidenziato la fragilità del Servizio Sanitario Regionale, dove le criticità del sistema di assistenza territoriale di base demandato prevalentemente alle visite ambulatoriali e domiciliari dei  Medici di famiglia e dei Pediatri, ha portato i cittadini a rivolgersi sempre più spesso alle strutture ospedaliere e ai Pronto Soccorso, determinando una congestione degli stessi con gravi ripercussioni nell’assistenza dei pazienti, anche in condizioni di emergenza e urgenza, e nell’allungamento dei tempi di attesa per visite, esami ed interventi", lo afferma Daniele Cocco, primo firmatario della proposta. 

"Nell’ambito dell’assistenza territoriale primaria il Medico di Medicina Generale (Medico di Famiglia o Medico di base) opera in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Regionale, al quale sono demandati i compiti di medicina preventiva individuale, diagnosi, cura, riabilitazione ed educazione sanitaria.

In molti territori della Sardegna, specialmente in quelli più interni e difficilmente raggiungibili, non risultano assegnate le sedi del Medico di famiglia o del Pediatra, sia per una errata programmazione dell’avvicendamento dei medici andati in quiescenza e sia per un contesto organizzativo e logistico condizionato da continui disinvestimenti sulle cure territoriali che hanno penalizzato soprattutto alcune popolazioni della Sardegna, aumentando le disuguaglianze assistenziali e il divario sociale.

La proposta di legge che abbiamo presentato istituisce all’interno del SSR l’Ambulatorio Sanitario di Famiglia con la figura dell’Infermiere di Famiglia.

L’Ambulatorio Sanitario di Famiglia è costituito dal Medico di Base a cui si affianca l’infermiere di famiglia (professionista convenzionato con il SSR), con l’obbiettivo di aumentare il livello dell’assistenza primaria territoriale anche attraverso lo snellimento di alcune attività svolte dal medico di famiglia, sempre più spesso impegnato nell’assistenza infermieristica e amministrativa dei pazienti.

L’aggregazione delle due figure professionali (medico-infermiere) in uno stesso ambulatorio rappresenta una soluzione organizzativa ottimale per i territori in cui sono carenti, o difficilmente raggiungibili, le strutture sanitarie territoriali, in maniera tale da garantire l’accesso alle cure primarie con continuità e in maniera omogenea e capillare a tutti i cittadini”.