In Sardegna

Ostetriche in pensione al Businco, niente cure: pazienti oncologiche costrette a emigrare

businco-1

CAGLIARI. Tre ostetriche vanno in pensione e si bloccano le attività del reparto di Ginecologia oncologica del Businco di Cagliari. La situazione, già segnalata al commissario del Brotzu Paolo Cannas, è stata denunciata dalle pazienti costrette "a emigrare in altre sedi per effettuare le cure chemioterapiche".

“Siamo molto preoccupate – aggiungono le pazienti – perché l’attività svolta nel reparto non si limita agli aspetti chirurgici, peraltro spesso molto complessi che riguardano diversi organi, ma è un approccio olistico, che consente di unire con rapidità all’azione chirurgica quella della chemioterapia, un aspetto fondamentale nel cancro all’ovaio. Ciò permette alla paziente e ai suoi familiari di essere al centro della cura e sentirsi completamente tutelata nella sua interezza e complessità. Significa avere accesso tempestivamente alle cure impedendo al cancro di proliferare e compromettere la vita e la qualità dell’esistenza”.

Nel corso degli interventi le pazienti hanno portato testimonianze sui livelli di professionalità raggiunti dal reparto e che hanno consentito di offrire opportunità di vita a persone che, in alcuni casi, erano state prese in carico e poi abbandonate a un destino funesto da altri reparti di ospedali sardi o anche dall’Istituto Europeo di Oncologia o dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

È stato anche ricordata, ancora una volta, l’assenza al Businco di un numero sufficiente di psicologi e assistenti sociali. Il commissario dell'Arnas ha affermato che l'azienda è intervenuta immediatamente per garantire il personale alla Ginecologia Oncologica, ma che le persone individuate hanno poi avuto problemi di salute. Sono state,  quindi, reperite figure professionali da altri Reparti e l'attività, ha assicurato Cannas alle pazienti, potranno riprendere da subito. A breve, ha garantito, arriverà un’altra ostetrica che completerà la dotazione organica. 

Nel ribadire la necessità di garantire la piena immediata operatività del Reparto, le pazienti e i familiari si sono riservati di verificare la ripresa delle attività nel corso della settimana e quindi di assumere eventuali ulteriori iniziative.