In Sardegna

Ripascimento contestato a Porto Azzurro: sabbia sarda, ma di cava e non di Stintino

Sabbia-ok

CAGLIARI. Non era di Stintino, ma di Buddusò. E non era stata presa dalla Pelosa ma da una cava, con tutte le autorizzazioni del caso. Può piacere o no, il ripascimento effettuato a Porto Azzurro, isola d'Elba, dove la spiaggia "La Rossa" è diventata di un bianco abbacinante. Ma tutte le operazioni - sul versante sardo, almeno - sono avvenute nel pieno rispetto delle regole vigenti.   

buddus

La polemica nasce da una denuncia di Legambiente Toscana. Nei giorni scorsi, a tempo di record, "La Rossa" - a pochi passi dal porto, così chiamata perché  un tempo vi prendeva il sole una donna con i capelli rossi, secondo un versione, o per il colore dei ciottoli che la componevano - è stata oggetto di ripascimento dopo che la Regione ha dato il via libera per  i tratti di costa deturpati dalle alluvioni. 

Il sindaco di Porto Azzurro, Maurizio Papi, aveva fatto sapere che quella sabbia bianchissima che ha stravolto il panorama fosse stata inviata dalla Sardegna. E qualcuno ha detto: è quella di Stintino. Il pensiero è subito corso alla Pelosa. E da un momento all'altra una congettura è diventata una verità. Falsa, però. Perché Stintino c'entra, ma solo perché anche lì erano stati usati gli stessi granelli. Quelli presi dalla cava di Buddusò indicata nei documento amministrativi del Comune di Porto Azzurro. Niente di misterioso, quindi, né alcuna rapina di un bene sardo.