In Sardegna

Cagliari, gli atomi dell'oro per combattere il virus: la ricerca col supercomputer

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CAGLIARI. I chimici dell'Università di Cagliari impegnati in un progetto di ricerca, coordinato da Massimiliano Arca, per studiare complessi di oro, come Auranofin, attivo contro il virus SARS-CoV-2 e immediatamente utilizzabile in quanto già largamente impiegato contro l’artrite reumatoide e quali antivirale. 

Per portare avanti le attività previste, sarà decisivo il supporto – ottenuto dai ricercatori dell’Ateneo cagliaritano – di Scai (SuperComputer Applications and Innovation), il dipartimento di calcolo ad alte prestazioni del Cineca, il Consorzio interuniversitario per il calcolo automatico, nell’ambito dell’Italian SuperComputer Resource Allocation (ISCRA).

Al progetto è stato assegnato inizialmente un budget di 30mila ore sul nuovissimo server di supercalcolo Marconi100, inaugurato di recente e dedicato alla ricerca di soluzioni contro la pandemia da Covid-19. 

L’utilizzo di questo tipo di macchine consente di eseguire in poco tempo calcoli di grandissima complessità e di verificare un altissimo numero di molecole per l’obiettivo individuato dai ricercatori: “In questi giorni", spiega il professor Arca, "sto verificando con il team di Cineca se questa sia in realtà la macchina più adatta per i nostri calcoli e ho chiesto di spostare almeno parte del monte ore su Galileo, un supercomputer su cui possono girare più agevolmente i codici necessari ai calcoli computazionali di nostro interesse”.