Troppo forte il desiderio di farsi un giro al Poetto, almeno una volta nella vita, con i capelli all’aria, vista la grande passione per le auto decapottabili. Talmente forte da assumersi il rischio di portarla via da un parcheggio condominiale, poche ore dopo averne trovato le chiavi durante un furto nell’abitazione del proprietario dell’auto. Questa, almeno, è la versione dei fatti raccontata agli agenti della Polizia di Cagliari da un pregiudicato di 34 anni, ritenuto l’autore del furto dopo le analisi delle impronte lasciate all’interno dell’auto effettuata dalla Polizia Scientifica.
L’indagine è partita dalla denuncia di furto di numerosi oggetti di valore (computer, televisore, orologi, penne Mont Blanc), oltre al mazzo di chiavi di una Mazda Mx-5, portati via da un appartamento a Cagliari lo scorso 17 aprile. Nell’occasione è sparita anche la cabriolet giapponese, sottratta senza lasciare tracce grazie all’uso del telecomando per aprire il cancello elettrico del parcheggio condominiale, presente nello stesso mazzo di chiavi.
Due giorni più tardi gli agenti della Squadra volante hanno rintracciato l’auto, regolarmente parcheggiata e chiusa a chiave, in via Vittorio de Sica a Cagliari, tra Barracca Manna e Selargius. I rilievi della Scientifica hanno evidenziato la presenza di impronte digitali attribuibili a un trentaquattrenne, già noto alle forze dell’ordine che lo hanno raggiunto nell’abitazione in cui vive, ospite del proprietario. Durante la perquisizione gli agenti hanno ritrovato tre orologi (uno da polso, due “a cipolla”), un paio di occhiali da sole, alcuni oggetti metallici, una cintura, un portafoglio e un navigatore portatile. Sempre nell’abitazione è poi stato ritrovato, sopra il frigorifero, il portachiavi della Mazda. A quel punto l’uomo, in merito al furto della cabrio, si è giustificato dicendosi un grande appassionato di quel genere di automobili. Così, desideroso di poterne guidare una, benché consapevole del rischio, ha dichiarato di non aver potuto rinunciare all’occasione di fare un giro al Poetto, col “tetto scoperto”.
I due uomini sono stati denunciati e sono in corso ulteriori accertamenti.