In Sardegna

Cassa integrazione Covid, Sardegna (ancora) ultima: Inps a rilento coi pagamenti

Sardegna

 

 

CAGLIARI. Domande spedite dalla Regione: 7.046. Pagamenti autorizzati dall'Inps: 5916. Quelli realmente effettuati, sempre dall'Inps? 818. Appena il 13 per cento. E la Sardegna è ancora l'ultima in classifica per l'erogazione della cassa integrazione in deroga disposta per affrontare le crisi del coronavirus. Dei ritardi iniziali della Regione con la predisposizione delle pratiche si è detto, più volte: la prima domanda è stata spedita a Roma il 23 aprile. ma da allora il flusso è stato costante. E l'assessore regionale al Lavoro Alessandra Zedda ha assicurato che per oggi, 15 maggio, il lavoro dei suoi uffici sarebbe stato concluso. Quasi ventimila sardi aspettano l'ammortizzatore sociale. 

A che punto siamo? A un punto morto, o quasi. Perché l'ultimo report pubblicato sul sito dell'Inps riporta i dati riferiti all'11 maggio. Ed è stato messo online ieri, 14 maggio. Insomma: è lento anche l'aggiornamento sugli aggiornamenti. 

Una volta che l'istituto nazionale di previdenza dà il via libera al pagamento parte una comunicazione al consulente del lavoro di ciascuna azienda che ha fatto richiesta, che deve rispondere con un modulo contenente acnhe l'Iban del beneficiario. Da lì l'Inps trasferisce tutto alla Banca d'Italia, che paga. E si sono moltiplicati anche gli errori sull'Iban. Se succede, Inps accredita su un conto dedicato alle Poste, dove il lavoratore si dovrà rivolgere per ricevere quanto gli spetta. Ma se questo sembra complicato, al momento per chi (non) lavora sull'Isola non è un problema: la procedura si è incagliata molto prima. 

Una rassicurazione, in linea teorica, arriva dal sottosegretario allo Sviluppo economico Alessandra Todde. Che annuncia: "Le 9 nuove settimane di Cassa integrazione in deroga non saranno più gestite dalle Regioni ma direttamente dall’Inps, il quale potrà – su richiesta – anticipare al momento della domanda fino al 40% dell’importo della Cig in deroga".