In Sardegna

La Lega: "Una legge per regolare lo sci in Sardegna: formiamo i maestri"

Pista-sci-Giagoni

CAGLIARI. "La Sardegna conta da sempre un gran numero di praticanti degli sport invernali, soprattutto sci alpino, snowboard e sci di fondo". È questa la premessa della proposta di legge della Lega, primo firmatario il capogruppo Dario Giagoni, per la regolamentazione le attività sportive legate alla neve  nell'Isola. L'esponente del Carroccio sembra consapevole della "stranezza" della proposta, ma spiega: "Se dovessimo accostare la parola Sardegna alla definizione sport invernali vi parrebbe strano? In realtà non lo è. La Sardegna è notoriamente rinomata, soprattutto nel contesto extra-regionale, per le sue località e le sue attrattive balneari ma i suoi abitanti sanno che ha molto altro da offrire, ad iniziare proprio dalle stazioni sciistiche che sorgono tra le nevi del Gennargentu. Nonostante questo la nostra regione manca ancora di un’apposita legge che regolamenti tali attività, la Lega deposita a tal riguardo una proposta di legge.

 

Ci sono anche i riferimenti storici: “Facendo un breve excursus storico si può facilmente scoprire che sulla nostra isola sin dagli anni ‘30 si svolgevano vere e proprie gare di sci. Nonostante questo attualmente la Sardegna è priva di un’apposita legge regionale che disciplini tali sport, nonostante la sua competenza di legiferare in merito".

I punti focali della proposta sono "innanzitutto la gestione e la fruizione in sicurezza delle aree sciabili e di sviluppo montano, garantendo la sicurezza nella pratica degli sport invernali attraverso sanzioni per i trasgressori, la segnaletica nelle piste e l’individuazione di soggetti competenti per il controllo; la valorizzazione, anche ambientale, delle zone montane coinvolte supportando anche lo sviluppo di attività economiche ad esse collegate; la definizione del sistema di innevamento programmato a supporto dell’aerea sciabile, con annessi finanziamenti ad hoc poiché l’assenza di neve in una stazione invernale è considerata calamità penalizzante; vengono inoltre inquadrate le risorse regionali da stanziare e la programmazione degli interventi e le iniziative ammesse alle agevolazioni. Un altro elemento di grande importanza contenuto nel testo è la definizione dell’iter per la formazione professionale del maestro di sci e l’onere finanziario regionale per l’organizzazione di tali corsi. Quest’ultima figura non deve essere sottovalutata poiché risulta essere una figura fondamentale per lo sviluppo turistico-sportivo tanto per il periodo invernale quanto per quello estivo.”

 Si va oltre la stagionalità, secondo il capogruppo della Lega Giagoni: “I maestri di sci, infatti, durante la stagione estiva sanno essere versatili e potranno trasformarsi in maestri di mountain bike e altri sport più prettamente estivi compreso, perché no, il trekking, viste le nozioni sul territorio che verranno apprese durante i corsi. Un importante figura professionale che garantisce l’ampliamento dell’offerta a favore della tanto agognata destagionalizzazione turistica. L’istituzione dei corsi garantirebbe, inoltre, circa 30/40 nuovi posti di lavoro tra maestri di sci e non. La creazione di nuove e varie possibilità occupazionali sono fondamento base di un progetto che vuole essere considerato in linea con la politica contro lo spopolamento delle zone interne, maggiormente coinvolte in questo alternativo  programma di sviluppo".