In Sardegna

Cani da caccia uccisi dalla pseudorabbia dei cinghiali: il pericolo nelle campagne

Cane-cinghiale

CAGLIARI. Il nuovo pericolo nelle campagne della Sardegna si chiama malattia di Aujeszky, più comunemente nota come pseudorabbia. Il vettore - così come per la peste suina - sono i cinghiali. E ad accorgersi della manifestazione del virus, per fortuna ancora in casi isolati, sono stati alcuni cacciatori: purtroppo i cani usati durante le battute, che hanno morso le interiore dei capi colpiti, sono morti poco tempo dopo. Stando alle testimonianze sarebbero stati registrati almeno sei casi tra Oschiri e Ittiri. I cani in poco tempo danno segni di prurito incontrollabile, che li porta fino al decesso dopo una breve agonia. 

Stando alle schede tecniche dei siti specializzati "il virus può rimanere latente nel tessuto nervoso durante lunghi periodi e riattivarsi nel tempo. Una volta che il virus viene introdotto in un allevamento, persiste a lungo, infettando continuamente la produzione, causando perdite produttive a diversi livelli. Il virus può sopravvivere fino a 3 settimane fuori dal suino. Si osservano episodi acuti della malattia quando un ceppo virulento infetta per la prima volta un allevamento suscettibile, non vaccinato. Il virus attraversa l'utero e la placenta, infettando i feti. Il suino è l'ospite principale. Può colpire altre specie, che normalmente non sono ospiti naturali e che non trasmettono: equini, bovini, cani e gatti, che mostrano sintomi nervosi e muoiono. Non ci sono informazioni rispetto all'infezione nell'uomo".