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Oristano, panchina rossa e albero dei pensieri contro la violenza sulle donne

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ORISTANO. Panchina rossa e albero dei pensieri da oggi costituiscono una piccola ma significativa installazione, nata allo scopo di richiamare tutti i cittadini al rispetto reciproco, all'insegna dei valori della tolleranza, e soprattutto contro ogni forma di violenza sulla donna. Si trovano esposti nel chiostro del palazzo degli Scolopi a Oristano. 

“L'iniziativa - spiega la presidente della commissione per l'Equità tra i generi e le Pari opportunità, Alessandra Pusceddu - è stata promossa dalla commissione d'intesa con l'assessorato alle Pari Opportunità, e ha fatto parte del programma "Scarpette Rosse. Oristano è contro la Violenza", realizzato il 24 Novembre scorso dall'Assessorato all'Artigianato”. Protagonisti bambine e bambini delle Scuole primarie e studentesse e studenti delle medie e delle superiori, coadiuvati dai docenti degli Istituti che hanno aderito - con entusiasmo - alla Giornata. Proprio loro hanno realizzato le mani che abbelliscono l'albero.

“Mani che non offendono ma creano e donano dolcezza e aiuto - prosegue la vicepresidente, Pasqualina Pippia - e che recano frasi e pensieri in tema con la ricorrenza”. “Scolari e ragazzi hanno dipinto la panchina - rimarca la collega Gabriella Murgia - creando una bella metafora frutto della riflessione e della consapevolezza sulla questione femminile confermando l’importanza dell’ottica di rete di fronte al grave fenomeno del femminicidio”. “Simboli semplici e di formidabile sensibilità - sottolinea l'assessore Stefania Zedda - riepilogati dalla frase di Martin Luther King che si può leggere nella targa commemorativa, esposta nel chiostro, ammonimento per grandi e piccoli: non deve spaventarci la violenza dei cattivi, ma l'indifferenza dei buoni”.

“A pochi metri da un luogo importante come la Sala Matrimoni, nella sede istituzionale che rappresenta tutta la Comunità - evidenzia l'assessore Pupa Tarantini - Oristano, Città della Ceramica e delle scarpette rosse, ribadisce il proprio No alla violenza, con la creatività coraggiosa e saggia delle nuove generazioni. Un segno di speranza e di civiltà”.