Culture

Lutto nel mondo del teatro, è morto il regista Marco Parodi

Marco-Parodi
 
CAGLIARI. Se ne va un pezzo del teatro, del cinema, e della cultura della Sardegna, Marco Parodi, 76 anni, direttore artistico del Teatro di Sardegna, è morto all’ospedale Gaslini di Genova. La diagnosi era arrivata solo due mesi fa, poi il male incurabile non gli ha lasciato scampo. Nato a Sanremo, ma cagliaritano d’adozione, il suo primo film risale al 1973 “Brecht in America”, dopo dieci anni è arrivato “La bisbetica domata”, e ancora nell’84 “La maschera e il volto”. L’ultimo nel 1986 “I padroni dell’estate”. Della sua carriera si ricorda anche il lavoro radiofonico.
A dare la notizia tanti colleghi del cinema, tra i primi Enrico Pau, che con un post sul suo profilo Facebook ricorda così l’amico Parodi: “Marco Parodi è morto. Per molti di noi, che da lui hanno ricevuto il dono della passione per il teatro, è la fine di un’epoca, di un’infanzia felice segnata dalla polvere dei palcoscenici, dai pomeriggi di ogni stagione, passati a provare, a cercare, a sognare, o davanti a un pubblico per dare forma alla sua idea di teatro, che più di tutto credeva e si fondava su un’idea politica del teatro. Marco credeva che l’arte, il teatro, potessero e dovessero cambiare il mondo. Aveva ragione lui, e in questa ricerca di una bellezza antica della forma, siamo suoi allievi, tutti quelli, tanti in questa città, che lo hanno incontrato e ascoltato e che lo hanno avuto, anche se per poco tempo, come maestro. A lui dedico questi disegni che vengono fuori dai miei quaderni di appunti per le lezioni di Storia del Teatro che ho tenuto per qualche anno all’Università di Cagliari. Gli appartengono, Marco, con la sua solita generosità, venne ad incontrare gli studenti e a raccontare la sua vita e la sua lunga stagione nel mondo dell’arte, il suo apprendistato, la sua ricerca di un teatro che ha sempre provato a fondere equilibrio e eleganza e che più di tutto credeva, come nella grande tradizione del teatro italiano, nella sacralità del testo, nella forza eversiva della parola".