Culture

Los Angeles-Uta, una notte di Luna piena a XFactor

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CAGLIARI. Piccola e tenera come un mamba. Lei ha sedici anni, sarda di Uta, carattere terribilmente genuino, una chioma di capelli ricci che le arriva a metà schiena. La diresti solare, invece è Luna. Melis, all’anagrafe. Da ora in poi, per noi e per tutta Italia, rimane e rimarrà sempre Luna. Si presenta su un palco camminando piano, con gli occhi pieni di quella platea gremita, con luci bluastre che si riflettono ovunque e le colorano le pupille. La luna blu strega ogni spettatore che più che spettacolo, vede un improvviso alzamento di marea: i sogni fatti in cameretta fra i compiti di inglese che lei parla divinamente, all’improvviso, si elevano e concretizzano: standing ovation, bocche spalancate. Non c’è niente da dire. È quell’istante di silenzio che nasconde la magia; quell’istante in cui un respiro sembra un boato, un abbraccio un petardo, la vita un secondo, e poi detona in applausi.
La scalata è già decisa: Agnelli al timone, la vuole fra i tre. La performance intermedia non è neanche da menzionare, si mangia il palco con tutta la grinta che ha in corpo e che ha già dato prova di dimostrare.
Il live ha tutto un suo perché. Lei piccola fra i grandi, fra grandi cose, ma è una luna ascendente. Esibizione dopo esibizione, è entrata nel cuore di tutti, fra il suo rap mozzafiato e il suo sorriso stampato a caldo. Il plenilunio è straordinario, si chiama “Los Angeles”: dall’altra parte del mondo rispetto a Uta, a Cagliari ma per lei, quella, è casa. È casa perché lì c’è il suo ragazzo, il suo amore, la sua metà, il suo lato complementare. È lì che scopriamo Luna nella sua totalità, piccola e tenera come un mamba.
Gli elettrocardiogrammi li fa scoppiare, eccome. L’inedito decolla, così come la storia dell’interprete.
Ieri la finale la decreta terza e le apre le porte del mondo. Di un’alba accanto, di una vita stupenda come a Gibilterra, davanti al suo oceano. Pronta a solcarlo, con un talento e un carattere bellissimo, la sua caravella e con la consapevolezza che laggiù, in fondo, dietro le onde e le maree, c’è Los Angeles.