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CAGLIARI. Ogni giorno in Sardegna viene diagnosticato il cancro su 28 pazienti. Ogni anno ci sono 10mila nuovi casi di tumore. A dare i dati è l’associazione italiana di oncologia medica, in occasione del convegno sulla vaccinazione nei pazienti oncologici organizzato oggi al Policlinico di Monserrato.
L’Aiom afferma che ogni paziente dovrebbe sottoporsi a cinque vaccinazioni: l’anti-pneumococcica, l’antinfluenzale, contro l’Herpes Zoster, l’anti-HPV e contro il Covid-19. Questo non sempre avviene e si nota invece una crescente diffidenza contro i vaccini. L’evento menzionato fa parte dell’omonima campagna nazionale promossa da Fondazione AIOM e resa possibile con la sponsorizzazione di GlaxoSmithKline. Gli incontri e la campagna hanno l’obiettivo di approfondire l’importanza della vaccinazione nei pazienti e fornire informazioni scientifiche aggiornate. Il tour che avrà luogo in 10 regioni inizia oggi con la prima tappa in Sardegna.
“Sull’Isola ogni anno ci sono 10 mila nuove diagnosi di cancro – sottolinea Mario Scartozzi, Professore Ordinario, Oncologia Medica Università di Cagliari e Direttore Oncologia Medica AOU Cagliari -. I tassi di sopravvivenza a cinque anni sono in linea con quelli registrati in Italia e risultano in miglioramento. L’assistenza a malati che spesso diventano cronici deve comprendere anche la tutela della loro condizione di persone fragili e quindi, quasi sempre, immunodepresse. Per questo sosteniamo la necessità di incentivare i vaccini mentre riscontriamo ancora dubbi e perplessità da parte dei pazienti ma anche da familiari e caregiver. In Sardegna al momento non si riscontrano particolari difficoltà nell’organizzazione logistica e burocratica nella somministrazione dei vaccini. Perciò è questa non giustificata diffidenza che limita fortemente le immunizzazioni”.
Come sottolinea inoltre Valeria Pusceddu, Dirigente Medico Oncologia Medica, AOU Cagliari e Coordinatrice AIOM Sardegna, le vaccinazioni sono state incentivate dall’AIOM, una delle prime società scientifiche al mondo ad aver fornito delle linee guida specifiche. “Bisogna fare il possibile per prevenire infezioni che aggravano le condizioni di salute di un organismo già debilitato dal cancro. Anche un semplice virus influenzale può essere molto pericoloso” commenta la dirigente.
Alla tappa di Cagliari dà il suo contributo anche il professor Giovanni Sotgiu (Professore Ordinario di Statistica Medica ed Epidemiologia presso l’Università di Sassari, membro del Consiglio Superiore di Sanità, Presidente della Società Italiana di Igiene – sezione Sardegna) che rappresenta un punto di riferimento nazionale per la sanità pubblica. Infine partecipa anche la dr.ssa Fabiana Melis (coordinatrice infermieristica dell’Oncologia Medica dell’AOU di Cagliari) che dà voce a chi ogni giorno vive l’organizzazione dell’assistenza sul campo. “La tendenza generale è vaccinare prima della somministrazione di farmaci o dei cicli di radioterapia – prosegue Mario Scartozzi -. L’oncologo inoltre deve svolgere un’operazione di counseling verso malati e caregiver. Nel 30% dei casi il medico specialista propone la vaccinazione completa ai propri pazienti già alla prima visita […] per la Sardegna una soluzione potrebbe essere rendere possibile la vaccinazione direttamente nei reparti di oncologia. Il malato riceverebbe quindi cure e vaccini nella stessa struttura sanitaria e ciò può indubbiamente favorire l’incremento dei tassi d’immunizzazione”.
La vaccinazione nel paziente oncologico è stata lanciata lo scorso aprile da Fondazione AIOM per promuovere il valore delle vaccinazioni tra i malati di tumore. Oltre al tour in 10 Regioni prevede la diffusione di opuscoli e un portale informativo per sensibilizzare sul tema (vaccininelpazienteoncologico.it) ponendosi come tappa fondamentale per un significativo miglioramento in ambito oncologico.