CAGLIARI. Sant'Efisio, il ritorno. Se il primo maggio l'uscita del cocchio dalla chiesa di Stampace è una festa con un'esplosione di colori e suoni, circondata da una folla di fedeli, il 4 è il giorno del rientro dopo il pellegrinaggio fino a Nora, luogo del martirio del guerriero che salvò Cagliari dalla peste. E quella che andrà in scena in serata è una fase toccante delle celebrazioni. Buio, donne e uomini in costume precedono il santo con le candele in mano. I canti si fanno continui, mentre cala la sera. Il quartiere regno di Efisio è in fibrillazione già dalla mattina. “Ci occupiamo della gestione della chiesa e della bancarella dove vendiamo l’oggettistica di Sant’Efisio”, spiega la priora Adriana Banchero, “questa è la mia prima esperienza da priora, sono talmente emozionata che non riesco a parlare”.
L’aiutante sacrista maggiore parla di un’attesa frenetica, e descrive il programma della giornata da qui al rientro del santo, quando nella chiesetta riecheggeranno poderosi is goccius per lo scioglimento del voto. “Prepareremo la chiesa per il rientro del Santo e alle 19 ci sarà una messa presieduta dal parroco”, dice Salvatore Mazzaglia, aiutante sacrista maggiore, “poi attenderemo l’arrivo del santo previsto in tarda serata, l’orario ancora non si sa”. Il quartiere è addobbato a festa, e nella casa di Sant’Efisio c’è un viavai di fedeli, o ancora turisti, nonostante si attenda il rientro del santo. “La fede è sermone tanta”, precisa Mazzaglia, soprattutto quest’anno dopo due anni di pandemia”.