CAGLIARI. Meccanico di Quartu, 51 anni, affetto da una patologia che non gli impediva di lavorare ma lo rendeva più vulnerabile all’attacco del virus: si chiamava Diego Dessì l’ultima vittima del Covid in Sardegna. Era arrivato in gravi condizioni all’ospedale Santissima Trinità, dove era ricoverato in terapia intensiva. I medici non sono riusciti a salvarlo. E purtroppo nella sua cartella clinica deve essere riportato un elemento: non era vaccinato. Dessì, che adesso viene pianto da amici e parenti, è uno dei due morti che sono entrati nella conta dei decessi inserita nell’ultimo bollettino della Regione sull’epidemia. A perdere la vita anche una ottantanovenne che risedeva nel Sud Sardegna. Sono le vittime 1605 e 1606.
I posti lasciati liberi in ospedale sono stati subito rioccupati: stando all’ultimo aggiornamento della protezione civile sono due i nuovi ingressi nei reparti ad alta intensità di cura della Sardegna, con un totale di 24 pazienti ricoverati. Uno in meno rispetto a ieri, quindi qualche malato potrebbe essere migliorato ed è stato trasferito. Stabile, invece, il numero di ricoverati in area medica: sono 220.
Scende ancora, intanto, il numero di contagi quotidiani: le nuove positività rilevate sono state 114, a fronte di oltre 2800 soggetti testati. E cala, quindi, anche l’incidenza: i dato è a 62,6, sempre più vicino al 50, che dovrebbe permettere un facile tracciamento e un maggiore controllo della circolazione virale.