CAGLIARI. Un esercito, a terra e per aria, è schierato per cercare di evitare che possano ripartire gli incendi che hanno martoriato Montierru e Planargia. Sono operativi 22 mezzi aerei e hanno già iniziato ad operare i 4 Canadair, due provenienti dalla Grecia e 2 dalla Francia, giunti sull’Isola grazie all’attivazione dei protocolli di solidarietà internazionale. A terra sono al lavoro 7500 uomini: l’intera macchina antincendio della Regione è mobilitata senza sosta. Le condizioni meteoclimatiche sono favorevoli al fuoco.
Il presidente della Regione Christian Solinas, fanno sapere dall'ufficio stampa, "coordina le operazioni di spegnimento e di soccorso delle quasi 1000 persone che hanno dovuto abbandonare le loro case (sono ancora momentaneamente impossibilitati a rientrare 50 cittadini di Cuglieri e 30 ospiti della casa di riposo di Borore) dalla sala operativa della protezione civile regionale, ed è in continuo contatto con la Protezione Civile Nazionale e il Governo, al quale la Regione, dopo l’attivazione dello stato di calamità, la Sardegna chiede provvedimenti immediati di sostegno economico".
Il perimetro del rogo comprende un’area stimata al momento in almeno 20 mila ettari. Ma il bilancio non è ancora definitivo.
Sui luoghi del disastro, da questa mattina, l'assessore all'Ambiente Gianni Lampis, che ha incontrato il sindaco di Santulussurgiu, e si è poi diretto a Cuglieri, Scano Montiferro e Sennariolo.
"Tra gli amministratori e i cittadini", ha detto Lampis, "ho trovato una forte volontà di rialzarsi e di ripartire: sosterremo questa volontà con ogni mezzo, ha detto l’assessore, e la Regione sarà al loro fianco mettendo in campo ogni azione utile ad ottenere immediatamente gli strumenti di ristoro per le famiglie e per le imprese".