CAGLIARI. "I cittadini vogliono ricominciare a vivere. Penso che Cagliari e la Sardegna ormai siano usciti da questo virus". L'assessore regionale al Turismo Gianni Chessa appoggia così la protesta dei lavoratori della notte, quelli delle discoteche e dei locali che questa mattina hanno manifestato in piazza dei Centomila a Cagliari, per dire: "Nessuno ci ha detto come riprendere, ci sentiamo abbandonati" (QUI LA NOTIZIA). "Li ho ricevuti personalmente: cosa c'è di male a permettere a tutti di riaprire?"
Ma Chessa, seduto all'aperto in un locale di piazza Yenne a Cagliari, ha ampliato l'orizzonte delle sue considerazioni e ha approfittato dell'occasione per dire come la Sardegna dovrebbe ripartire, con la stagione turistica ormai alle porte: "Tra poco non avremo più persone in terapia intensiva, non ci saranno nemmeno più persone in quarantena a casa: è arrivato il momento di far tornare a far vivere i sardi in modo libero e aperto"
"Garantiamo a tutti che arrivi sano e riparti sano", ha aggiunto Chessa parlando dei turisti. "Dico sempre quello che penso: serve il buonsenso, non le mascherine. Mi sembra che i cittadini e i sardi abbiamo dimostrato di poter uscire prima del resto del mondo dopo due mesi di restrizioni. Ora è il tempo di dare meno prescrizioni e più libertà".
Quindi, per Chessa, "la Regione è pronta ad accogliere i turisti. Siamo aperti al mondo, garantiamo un'isola sicura. Una vacanza libera senza prescrizioni, senza mascherine, guanti. I loro figli potranno giocare insieme, senza distanziamento sociale. Questo è il vantaggio della Sardegna. Noi non vendiamo pentole, sponsorizziamo il turismo
Immancabile, da parte di chi sponsorizza l'ospitalità, l'invito al sindaco di Milano Beppe Sala: "Pensi a governare la sua città. Qui ospitiamo molto volentieri i lombardi. Una gaffe ci può stare, ma è una brava persona. E anche lui, se viene, lo invito io a cena: sarà mio ospite gradito".