CAGLIARI. Se il Comune non ha un indice Rt definito l'eventuale ordinanza di riapertura di alcune attività disposta dal sindaco "non può essere adottata, a pena di inefficacia". Lo scrive in una comunicazione inviata a tutti i municipi di competenza il prefetto di Sassari Maria Luisa D'Alessandro. In sintesi: c'è un decreto del presidente del consiglio dei ministri che fissa al 18 maggio la data entro la quale non possono tornare in attività parrucchieri, estetisti e altri negozi, poi c'è l'ordinanza di Solinas del 2 maggio che consente la riapertura dall'11 maggio se l'indice di contagio - il famoso Rt - è inferiore allo 0,5. Ma siccome non è stato possibile calcolare il valore per il 99% dei territori comunali della Sardegna allora, secondo la rappresentante del ministero dell'Interno a Sassari, ogni provvedimento dei sindaci senza Rt sarebbe non impugnabile, ma proprio privo di validità.
Pochi Comuni, in realtà, hanno deciso di ripartire anche senza Rt. In quelli dove è successo ora gli uomini e le donne deputati al controllo devono capire a quale fonte amministrativa fare riferimento. E se a Sassari è arrivata la circolare prefettizia, al sud i sindaci della Città metropolitana di Cagliari per stabilirlo hanno deciso di attendere, dopo una lunga riunione fiume che ha visto il confronto tra i diciassette primi cittadini dell'area vasta. Che potrebbe essere considerata come ambito unico. La Regione aveva assicurato l'aggiornamento quotidiano del cruciale dato dell'indice di contagio. Ogni decisione intorno al capoluogo è stata rinviata a domani, anche in attesa dei protocolli Inail che dovrebbero illustrare le line guida per la sicurezza della riaperture.