CAGLIARI. "La verità deve saltare fuori, fosse l'ultima cosa che faccio nella vita". È determinata come può esserlo solo una donna che ha perso un figlio prima di vederlo sorridere Elisa Macario, 32 anni. Il parto era previsto per il 16 marzo ma le contrazioni si fanno sentire forti il 26 febbraio. Così con il marito Roberto Incani decide di andare al Santissima Trinità. Entra alle 7, il piccolo nasce alle 15,30. Non dà segni di vita. Viene trasferito d'urgenza al Policlinico, dove arriva già morto. Che è successo? Il piccolo è nato morto? O poteva essere salvato? Ci sono delle responsabilità?
A stabilirlo sarà un'inchiesta della Procura, aperta dal pm Alessandro Pili a seguito dell'esposto presentato dalla coppia. C'è l'ipotesi che il piccolo sia stato soffocato dal cordone ombelicale. Ma Elisa e il marito vogliono la verità. "Non si può sentire al giorno d'oggi che dei "medici" non sappiano dirti perché il tuo bambino non c'è più", dice la donna, " Queste cose non devono succedere. Io lo so, l'ho saputo dal primo momento cosa è successo e l'istinto di una mamma non sbaglia mai. Sarebbero stati due mesi di te oggi, bambino mio", conclude con un messaggio triste, "invece sono due mesi senza te".
Cagliari, la mamma del neonato morto: "Oggi avresti 2 mesi, non ci sei: voglio la verità"
- Redazione