CAGLIARI. Sono dati entrambi come possibili candidati per la presidenza della Regione. Mario Puddu, ex sindaco di Assemini (la cui candidatura con il M5S è più probabile) e Massimo Zedda, sindaco di Cagliari (che, se mai dovesse decidere - e sembra benlontano dal farlo - dovrebbe guidare una coalizione di centrosinistra ancora tutta da definire).
Massimo Zedda al Sardegna Pride
Il primo scontro è sul Sardegna Pride. Erano tutt'e due alla manifestazione di Cagliari. Zedda ha criticato le prese di posizione leghiste bei confronti delle famiglie arcobaleno e, di riflesso, anche gli alleati do governo del Movimento. E Mario Puddu non ci sta. "È accaduta una cosa sgradevole, antipatica e che mi ha sorpreso", attacca, "Prima che partisse la sfilata hanno parlato i sindaci delle amministrazioni che da anni patrocinano la manifestazione. Il sindaco di Cagliari e la sindaca di Assemini. Ma mentre la nostra sindaca, Sabrina Licheri, non ha fatto altro che manifestare la vicinanza della nostra amministrazione (e del Movimento) a favore della causa che da anni ci vede impegnati in prima linea, il sindaco di Cagliari non ha trovato di meglio che scagliarsi contro il Movimento; in sintesi, secondo lui: fate un governo con la Lega e quindi che ci fate qui?"
Sabrina Licheri al Sardegna Pride
Puddu definisce quella di Zedda "una caduta di stile. Avrebbe dovuto stupirsi del contrario, ovvero qualora non avessimo proferito parola di fronte alle frasi di Salvini o Fontana.
Invece la nostra presa di posizione è stata immediata e forte. Probabilmente non gli "pare vero" che il M5S abbia sottoscritto un contratto di Governo con la Lega e si sarà fregato le mani quando ha sentito le frasi di Fontana. Eppure in questi anni ce ne siamo ben guardati dal criticarlo per il fatto che il suo mondo politico di riferimento abbia stretto alleanze organiche con personaggi del calibro di Binetti, Lorenzin, Alfano, ha eletto Casini che non si è perso un Family Day, ma lui ieri ha attaccato il M5S che è al governo da poco più di un mese e che, soprattutto, è stato attentissimo a escludere modifiche ai diritti civili nel contratto di governo".