CAGLIARI. Addio ristrutturazione, con la costruzione di una palazzina nel Castello. Ma addio anche a qualunque pretesa di risarcimento avanzata dai proprietari: il ministero dei Beni culturali lo scorso 2 luglio ha emesso un decreto che blocca, per sempre, qualunque operazione immobiliare sul rudere di Palazzo Aymerich, tra via dei Genovesi e via Lamarmora. La struttura non gode di buona salute, ma è un bene storico. Impossibile abbattere e ricostruire - operazione alla quale avevano già rinunciato le società interessate, la Saicogen e la Dac - ma anche ottenere il risarcimento milionario che era stato chiesto per il blocco dei lavori che era stato ritenuto illegittimo. Potrebbe essere arrivata la parola fine su una battaglia giudiziaria iniziata più di dieci anni fa intorno al palazzo nobiliare che risale al Cinquecento.
La ricostruzione dell'accaduto nel racconto di Alessandro Serra
Il 25 luglio 2006 la società Dac aveva ottenuto la concessione edilizia per la riqualificazione. I lavori erano iniziato a novembre dello stesso anno. Il 13 dicembre è arrivata la sospensione imposta dalla Soprintendenza per i beni archeologici. Il Comune, poco dopo, si adegua e stabilisce che l'intervento debba essere sospeso. Il progetto viene rianalizzato dai tecnici ministeriali, che poco dopo autorizzano la ripresa del cantiere ma impongono alcune prescrizioni. E il Comune si riadegua. Ma passano solo alcuni giorni, il 27 dicembre nuovo stop dalla Soprintendenza, che comunica l'avvio del procedimento per l'imposizione di un vincolo su palazzo Aymerich, che viene emesso il 22 luglio del 2017. La società allora, che ha sempre considerato la struttura poco più di un rudere da rimettere in sesto, presenta ricorso al Tar. Ma i giudici di piazza del Carmine respingono le istanze. Che vengono poi però accolte dal Consiglio di Stato: il vincolo viene bocciato dai magistrati di Palazzo Spada nel 2013. Nel frattempo però le società coinvolte non ritengono più vantaggioso l'investimento. E sulla base dell'illegittimità del vincolo presentano una richiesta di risarcimento danni milionaria. E si torna al Tar.
Solo che all'inizio di quest'anno negli uffici ministeriali è ripartito l'iter per l'apposizione di un nuovo vincolo, che viene imposto per decreto il 2 luglio: Palazzo Aymerich a Castello non è un rudere pericolante ma un bene da tutelare. Vicenda chiusa, salvo ulteriori ricorsi.