NUORO. No al coro femminile per la festa del Redentore a Nuoro: "Il folklore non è un aspetto marginale o occasionale ma una cosa molto seria e da prendere sul serio. I cori femminili avranno sicuramente occasione negli anni a venire di potersi affermare, dopo, si spera, un percorsi di studi e ricerca". Firmato: il presidente del coro maschile.
Nuoro, anno domini 2018. È una polemica destinata a fare discutere quella che si è innescata all'ombra del Monte Ortobene in vista della festa religiosa più attesa del capoluogo barbaricino. La notizia è riportata sulla Nuova sardegna in edicola oggi.
Al centro c'è la partecipazione del coro Bendas alla messa finale del rito: 25 donne che da due anni, sotto la direzione di Giampaolo Caldino, intonano canti sardi (nel video sotto la loro esibizione all'ospedale Oncologico di Cagliari). Quest'anno il loro nome è stato estratto assieme a quello di Sos Canarjos: maschi e femmine insieme per intonare i canti al Redentore.
Solo che Sos Canarjos hanno detto no: se ci sono loro noi non partecipiamo, è stato annunciato in una lettera inviata al Comune che organizza la manifestazione. C'è scritto: "La divergenza nei percorsi associativi e folkloristici dei due cori non consente al coro Canarjos la condivisione di un aspetto così intimo come la celebrazione della messa della festa dei nuoresi".
Ma il direttore delle Bendas non si dà per vinto: "Non ha senso nel 2018 fare distinzioni tra cori femminili e cori maschili - commenta Caldino ai microfoni di YouTg - le Bendas hanno avuto questa grande opportunità e certamente non si tireranno indietro: sul palco del Redentore ci saremo".