CAGLIARI. Un documento di elevato valore, culturale e soprattutto storico, sparito negli anni Settanta è ritrovato, dopo poco più di sei mesi di indagini, dai carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale. È datato 1592 il testo contenente il Processo canonico intitolato “Informacion recebida sobre la invención y milagros de la santa imagen de la santissima virgen de buenayre”, ovvero il documento (compreso di traduzione in italiano) con cui la diocesi di Cagliari riconobbe ufficialmente la storia e i miracoli attribuiti alla statua della Madonna di Bonaria. “Ringraziamo l’Arma per il prezioso contributo, perché ci ha permesso di riportare a casa un pezzo della nostra storia”, ha detto monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari. Il documento - originale e scritto in catalano, rilegato in “carta pecora” - era custodito nell’archivio diocesano e dagli anni Settanta se ne erano perse le tracce, quando ancora la sede era nel quartiere di Castello.
La denuncia al nucleo Tutela patrimonio culturale è datata ottobre 2017, durante un inventario fatto dal direttore dell’archivio, don Ferdinando Loddo. “Il recupero del documento - spiega il maggiore Paolo Montorsi, comandante del Nucleo Tpc - è avvenuto dopo aver sensibilizzato l’erede di una persona già nota per la sua passione per la materia, morta nei primi anni Duemila, che ci ha spontaneamente restituito l’opera, dopo aver fatto una ricerca approfondita tra i beni ereditati”. Il documento è stato autenticato dalla Soprintendenza archivistica di Cagliari, che lo ha ritenuto originale. “È stato redatto nel 1592 dall’allora arcivescovo Francesco Del Vall - ha detto don Loddo - e documenta l’arrivo del simulacro della Madonna di Bonaria a Cagliari. Voglio fare un appello a chiunque abbia a casa documenti o beni di questo tipo: riconsegnateli, perché sono di proprietà di tutti”.