CAGLIARI. È finito il tempo dei partiti leggeri, serve un partito pesante legato al territorio. A proporre il progetto di un Partito democratico 2.0 "pesante e pensante" con un lungo post su Facebook - scritto a rischio "che qualche ultrarenziano invochi per me un rapido Tso" - è il sindaco di Bortigiadas Emiliano Deiana.
A un mese esatto dal terremoto elettorale che ha travolto il centrosinistra e in attesa dell'assemblea nazionale in programma mercoledì prossimo, Deiana entra nel dibattito sulla riorganizzazione interna di un Pd ridotto al lumicino: "È terminato il tempo del 'partito leggero' - ammonisce il presidente di Anci Sardegna - serve un partito pesante. E per dare peso alle sezioni occorre che abbiano potere". Come? "Le 377 sezioni del Pd della Sardegna - spiega il sindaco - devono eleggere il Segretario del Pd della Sardegna secondo la disciplina di 'una testa, un voto'".
Un'indicazione netta in vista dell'assemblea regionale la cui data non è stata ancora stabilita ma nella quale il partito darà quasi certamente il benservito al segretario Giuseppe Luigi Cucca, ritenuto da una frangia sempre più ampia dei dem corresponsabile del pessimo risultato maturato nell'Isola. E proprio sull'argomento Deiana mette subito in chiaro: "Il candidato alla segreteria non può essere un passante ma deve essere obbligatoriamente un segretario di sezione eletto dagli iscritti che si sono registrati davanti a un 'segretario comunale' per evitare la tristissima pratica dei tesserati morti in mano ai signori delle tessere. Solo così - spiega Deiana - riparte il radicamento e si istituisce l'incompatibilità fra il ruolo nel partito e le cariche istituzionali: un sindaco o un assessore - conclude il numero uno dell'Anci - non possono essere segretari di sezione; il segretario regionale non può essere consigliere regionale".