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CAGLIARI. Al Brotzu di Cagliari continua l’emergenza del personale sanitario allo stremo, che sempre più spesso, come denuncia la Cgil, fugge dall’ospedale verso altre realtà. Alcuni preferiscono passare ad altre aziende ospedaliere o Asl, e altri optano per aprirsi una partita Iva e lavorare nel privato. Assenze che si stanno pian piano accumulando, dopo le precedenti dimissioni di alcuni sanitari dall’ospedale. E questo sta creando enormi scompensi nell’organico, mettendo a rischio anche le cure dei pazienti. “Ognuno di noi cerca di andare dove si lavora meglio. C’è il tema generale delle retribuzioni che sono sempre basse, ma c’è anche quello dell’organizzazione del lavoro per il quale l’Arnas Brotzu non eccelle, anzi. Quando si aprono spazi in altre aziende lavoratori e lavoratrici scelgono di andare dove loro ritengono di stare meglio”, ha detto il segretario di Fp Cgil Nicola Cabras.
Alla base del fuggi fuggi generale ci sarebbe un malessere comune interno all’Arnas Brotzu, dicono i sindacati. Causato dal sovraccarico lavorativo e dalle retribuzioni troppo basse che dequalifica le professionalità. “È proprio l’insieme di queste due criticità. Noi ci aspettiamo dall’assessorato e dalle aziende una presa d’atto di questa situazione per il rilancio del servizio sanitario e che si inizi a parlare davvero di un piano straordinario di assunzione. Questo è un vero cambiamento, non è possibile pensare di coprire ancora i turni facendo fare extraorario ai professionisti”, fa sapere Cabras.
La situazione riguarda anche la carenza degli Oss che determina perdite sul piano assistenziale, con gravi ripercussioni sui pazienti allettati. Sul piede di guerra anche altre sigle sindacali, come Nursing Up che per il mese di ottobre ha proclamato uno sciopero di 24 ore del personale, dopo il fallito tentativo di conciliazione al tavolo prefettizio.