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"Una vergogna istituzionale ciò che stanno subendo centinaia di agricoltori della Nurra, impediti a coltivare ortaggi, mais, angurie, meloni e altre colture a causa della negazione dell’acqua irrigua. Nonostante ciò, la Regione Sardegna continua a voltarsi dall’altra parte, ignorando deliberatamente la richiesta di indennizzi per i danni subiti". Così si legge in un lungo comunicato pubblicato dal Centro studi agricoli di Sassari, a proposito della siccità e relativa mancanza di acqua irrigua che mette a dura prova gli agricoltori e le loro culture.
“Questa è una morte silenziosa dell’agricoltura. Gli agricoltori sono stati lasciati soli, senza tutele, senza risposte, come se non esistessero,” denunciano con forza il presidente Tore Piana e il vicepresidente Stefano Ruggiu. Secondo quanto si legge nel documento: "nessun bando, nessun aiuto, nessuna misura concreta. A oggi l’unica proposta reale e immediatamente attuabile è quella firmata dal Centro Studi Agricoli, ma la Regione la ignora, preferendo rimanere inerte, mentre le aziende agricole affondano".
E ancora l'affondo del presidente e del vice presidente: “È inaccettabile questo menefreghismo istituzionale. La regione Sardegna si assume la responsabilità politica e morale di distruggere un intero comparto agricolo. Questo non è solo abbandono: è un tradimento verso chi produce, lavora e presidia i territori.” Il Centro Studi Agricoli chiede immediatamente l’attivazione di un bando straordinario di indennizzo, con fondi regionali o nazionali, e "diffida la Regione dal continuare a ignorare una crisi che rischia di trasformarsi in un disastro economico e sociale".