CAGLIARI. Creare un ponte simbolico tra Sestu, città natale di Emanuela Loi, e via D’Amelio a Palermo, luogo della strage dove persero la vita Paolo Borsellino e suoi agenti di scorta il 19 luglio del 1992: è l’obiettivo de “La rotta mediterranea della legalità”, un progetto inaugurato questa mattina al Molo Pennello della Marina di Bonaria a Cagliari, per difendere i valori della legalità e dell’antimafia. Nel dettaglio si tratta di un viaggio verso il porto di Palermo, attraverso il Mediterraneo, per onorare le vittime di mafia. La traversata che è iniziata questa mattina e che avrà una durata di circa 30 ore viene fatta a bordo della Samurai Jack, una barca a vela che, tempo fa, veniva utilizzata per il traffico di droga e ora utilizzata per trasmettere i valori del riscatto e della legalità grazie alla guardia di finanza. “Un messaggio che vogliamo lanciare, soprattutto per i giovani, è quello di voler costruire una società più giusta dove ci sia più cultura per il rispetto dell’altro, visto che al giorno d’oggi gli episodi di violenza sono sempre più frequenti”, ha detto Antonello Caria, vicepresidente dell’associazione Sicurezza Partecipata e Sviluppo
Durante la navigazione, inoltre, verrà realizzato un laboratorio di lettura ispirato al libro “Cinque Vite”, scritto da Mari Albanese. “A bordo con noi ci saranno due giovani del centro di giustizia minorile e svilupperanno insieme a noi il laboratorio didattico itinerante che consiste nella lettura del testo ‘Cinque Vite’. Queste video letture verranno pubblicate in diretta grazie ad un’attività di podcasting, anche nel centro del Mediterraneo”, spiega Caria.
Al termine del viaggio, che si concluderà nel porto di Palermo, l’equipaggio verrà accolto dal centro studi Paolo e Rita Borsellino e il 26 giugno alle ore 10 in via D’Amelio si terrà una cerimonia in occasione della giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga. “Il 26 giugno avremo questa giornata dedicata a via D’Amelio con una cerimonia in memoria delle vittime della mafia. Poi andremo nel centro studi di Paolo e Rita Borsellino, che trova ospitalità in uno stabile sequestrato dalla magia. Il tutto si concluderà nella caserma dei carabinieri Uditore, che dava ospitalità, durante l’ultimo periodo di latitanza, a Totò Riina”, conclude Caria.