VILLACIDRO. "Siamo stati dipinti come i piemontesi, i signori del vento, ma il progetto parte dal 2008 e fu approvato dalla Regione nel 2020". Così, con un lungo comunicato si presentano i rappresentanti della Das Villacidro srl e Simic spa che proprio a Villacidro stanno realizzando l'impianto eolico. Le loro parole arrivano attraverso un comunicato inviato a diverse testate giornalistiche, ma anche ad amministratori, forze dell'ordine e associazioni di categoria (stampa specialmente). La volontà sembrerebbe quella di fare chiarezza, visto che, secondo la Das e la Simic, le informazioni sarebbero state riportate in modo "rancoroso per non dire peggio". E aggiungono: "Tali informazioni si sono rivelate, in confronto con i fatti, spesso prive di fondamento, od errate o non accurate. Pochi sono i veri dati concreti, di fatto, riferiti".
Nel comunicato si fa un riferimento diretto alla storia della Sardegna, paragonata a quella odierna: "Siamo stati dipinti come “I Piemontesi”, i “signori del vento” che vengono “dal Paese delle Ombre” a “spodestare paesaggi natura e agricoltura” della Sardegna, a fare utili alle spalle dei sardi “senza alcun controllo” e per “affari quotati in borsa ed attività poco trasparenti”. La Das Villacidro Srl è una società detta di scopo, ovvero fatta ad hoc per contenere solo l'investimento sottostante, il parco eolico; una prassi comune in tutta Italia ed in Europa. La proprietà della DAS fa capo a due imprenditori di Camerana (Cuneo), piccolo paesino situato nelle Langhe (Cuneo) in aperta campagna. Gli stessi imprenditori sono anche proprietari della SIMIC Spa, ovvero l'appaltatore principale che sta realizzando l'impianto eolico di Villacidro. È sufficiente cliccare su internet per verificare".
A questo punto il comunicato si concentra sull'iter burocratico che le società avrebbero affrontato: "La richiesta di autorizzazione per la realizzazione dell'impianto eolico ha avuto un iter burocratico lunghissimo, partito addirittura nel 2008. Fu successivamente approvata da 3 (tre) Amministrazioni diverse del Comune di Villacidro. Das ha ottenuto una regolare autorizzazione unica della Regione Sardegna nel 2020 compresa di valutazione di impatto ambientale (VIA) al quale partecipano decine di enti pubblici, nonché tutti gli altri permessi necessari, anche ai trasporti degli aerogeneratori. Tutto alla luce del sole, ovvero sotto il controllo pubblico, nel rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti. Nella realizzazione del parco sono coinvolte in modo significativo imprese sarde, che utilizzano maestranze locali; si tratta soprattutto di imprese edili e di movimento terra; ma anche alberghi, ristoranti, altri servizi. Vero, gli aerogeneratori sono di fornitura extra-sarda, ma d’altra parte in Sardegna non ci sono produttori, nello stesso modo in cui non ci sono produttori di automobili".
E sui malaffari di cui sono stati accusati scrivono: "Le nostre aziende non sono quotate in borsa ma Simic (azienda di installazioni metalmeccaniche nata nel 1977 - ed ancora oggi posseduta - da un operaio tubista e un fabbro) dà direttamente od indirettamente lavoro con vari cantieri in Italia ad oltre 1.000 persone. Certo le imprese fanno investimenti per trarne il giusto profitto, le nostre aziende non fanno eccezione; ma parte di questo profitto viene redistribuito anche ai terzi (fornitori, dipendenti, amministrazioni, Stato e Regioni per imposte - tra l’altro la Das pagherà alla Sardegna un Irap del 3,9%); inoltre DAS realizzerà nel comune di Villacidro opere di compensazione per circa 2 milioni di Euro. DAS ha acquistato i terreni, il minimo indispensabile (circa 0,5 ettari a pala, non “centinaia di ettari”) da persone sarde, pagando prezzi molto superiori a quelli agricoli; il resto, anche sotto le pale, potrà essere coltivato. Non si stanno costruendo autostrade, ma semplici brevi strade interpoderali di campagna non asfaltate per accedere alle pale; le strade di accesso per i trasporti sono quelle già esistenti, temporaneamente modificate e poi saranno ripristinate (con pagamento di indennizzi ai proprietari), senza “disboscamenti”. Le fondazioni sono frutto di calcoli ingegneristici, i terreni saranno ripristinati ed a fine lavori non si vedrà quasi nulla; i cavidotti passano per lo più nelle strade o a fianco di esse. Tra l’altro — a proposito di utili d’oro - informiamo che le tariffe fisse a cui sarà venduta l'energia prodotta dalle pale per 20 anni risalgono ad un’asta Gse (Gestore Servizi Energetici) del 2020"
E chiudono: "Nel frattempo, basta informarsi dagli addetti ai lavori o leggere i giornali di economia, dopo Dicembre 2022 i costi di realizzazione degli impianti eolici sono sensibilmente aumentati (+30% circa). Una congiuntura economica molto sfavorevole, ma l'investimento era ormai avviato e non era ragionevole desistere. Inoltre, a garanzia dello smantellamento dell’impianto a fine vita, DAS Villacidro ha presentato, e manterrà neltempo per 20 anni, una fideiussione bancaria a favore della Regione Sardegna di 2,9 milioni di Euro. Ora la situazione che si è venuta a creare, alimentata da notizie false e tendenziose, sta mettendo a rischio la sicurezza degli addetti ai lavori e creando importanti ritardi nell'esecuzione del progetto, con ingenti costi addizionali che avranno ricadute sulle nostre società e sulle maestranze coinvolte. Crediamo da tempo nelle rinnovabili, quale parziale alternativa alle fonti fossili; già nel lontano 2010 abbiamo investito in 26 MW di impianti fotovoltaici situati nelle Province di Cuneo, Torino, Alessandria; tutti in Piemonte. Abbiamo successivamente deciso di investire in Sardegna negli impianti eolici per una ragione semplicissima: il vento, che ha qui una maggiore intensità rispetto ad altre regioni italiane. Non esiste produzione di energia ad impatto zero, a meno di non voler sognare. Ma quando ciascuno di noi rientra a casa accende la luce, fa la doccia, carica la lavastoviglie e la lavatrice, guarda la televisione, ricarica il telefonino ecc.. Una soluzione andrà trovata. Certo, si può discutere sull'opportunità o meno di realizzare gli impianti eolici e dove, ma questo coinvolge le istituzioni ed il popolo che, attraverso i suoi rappresentanti eletti, assume delle scelte di politica energetica che sono e saranno per tutti. Chiediamo in futuro una informazione corretta, accurata e responsabile. Chi sparge così tanto odio e rancore con informazioni a dir poco errate deve stare attento a che tale odio non sfoci nella violenza di cui, questo sì, sarà in futuro moralmente responsabile".
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