CAGLIARI. Cinque fermi dei pannelli di plexiglass rubati. Una seduta di granito in pezzi perché un gruppo di turisti ha pensato di saltarci sopra per scattare un selfie "volante". La nuova pavimentazione appiccicosa, ogni mattina del weekend, perché la notte nutriti gruppi di ragazzi bevono e fanno cadere ogni tipo di alcolico. E adesso anche la vernice sui pannelli. Che, certo, non sono il massimo dell'estetica, ma ci sono. Bastione riaperto e Bastione aggredito, in poco più di due settimane di riapertura. Tutti i nei si sono visti bene oggi, con una giornata di sole.
Bene. Anzi, male. Pare arrivato il momento di garantire un servizio di sorveglianza, prima che sia troppo tardi. I cagliaritano si sono di nuovo impossessati della Terrazza Umberto I, anche se non del tutto, dopo anni di chiusura. Nessuno, salvo gli autori degli atti vandalici, è più disposto a tollerare nuovi sfregi. Come quelli rimossi con le tecniche riprese nel video: l'aeropulizia per eliminare le scritte spray dei writer.
Le telecamere ci sono, ma sono puntate su piazza Costituzione. Funzionano? Possono essere puntate verso la terrazza? A che punto è la ricerca di un accordo tra l'assessorato comunale ai Lavori pubblici e quello al Patrimonio per la ricerca dei fondi necessari per garantire una sorveglianza 24 ore su 24? Ai Servizi tecnologici del Comune c'era Pierluigi Leo, con la prima giunta Zedda, quando venne annunciata la videosorveglianza. Luisa Anna Marras, quando era ai Lavori pubblici, aveva detto che non era necessario un impianto di telecamere, ci si affidava al senso civico. Che non c'è, a quanto pare. Sparisce soprattutto dopo un certa ora.