CAGLIARI. Scarsa comunicazione, sicuramente danni per il blocco, ma anche ricadute positive dalle attività militari nel mare sardo. Almeno secondo il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che ha incontrato ieri i rappresentanti delle associazioni dei pescatori e armatori, preoccupati per le forti restrizioni subite a causa delle esercitazioni militari in fase di svolgimento al largo delle coste meridionali dell’Isola. C'era anche l’assessore alla Agricoltura Pier Luigi Caria e il presidente della 5ª Commissione Attività produttive del Consiglio regionale Luigi Lotto.
Nel corso dell’incontro Pigliaru ha confermato il proprio sostegno al comparto della pesca, ribadendo che nei giorni scorsi la Regione ha intavolato un dialogo con la Marina militare per limitare il più possibile l’impatto delle esercitazioni sulle attività a mare. Dialogo che ha portato a una limitazione delle aree interdette e un accorciamento dei tempi rispetto ai programmi originari, dal 20 al 14 maggio, per le zone di Costa Rei e Terra Mala, bloccate all'improvviso.
Il governatore ha poi sottolineato che le attività attualmente in corso lungo le coste interessate dalle esercitazioni riguardino operazioni di bonifica dei fondali dal materiale bellico inesploso, con ricadute positive sulla tutela e la sicurezza delle persone e dell’ambiente. Sul questo punto Pigliaru ha invitato la Marina militare a impiegare modalità informative più dirette per consentire un maggior coinvolgimento e una maggior collaborazione da parte degli operatori della pesca. A conclusione dell’incontro il presidente della Giunta sarda ha ribadito il sostegno della Regione al giusto ed equo indennizzo per gli operatori del mare danneggiati dalle limitazioni legate esercitazioni militari.
E intanto arriva anche una nota, diramata sul sito “Con la Brigata Sassari”:
“Durante l’attività addestrativa nel Golfo di Cagliari della Squadra Navale, nell’ambito dell’esercitazione Mare Aperto 2017 – si legge - sono state ritrovate tre mine della Seconda guerra mondiale. Le mine sono state rinvenute in un area designata BRAVO da un’ordinanza della Capitaneria di Porto, situata a sud est di Cagliari. Nell’area, le navi cacciamine, nazionali, della Forza Marittima Europea e Nato, stanno operando per addestrarsi e, nel contempo, effettuare una puntuale mappature del fondale, con il concorso di due navi idrografiche.
Le mine, ancora con esplosivo all’interno – spiega la nota - verranno rese inoffensive, come previsto dalla normativa vigente, in coordinamento con il Comando di Supporto Logistico della Marina Militare, la Direzione Marittima e la Prefettura di Cagliari. Le attività di mappatura del fondo, di controllo delle rotte di ingresso dei principali porti italiani e la bonifica dei fondali, sono parte dei compiti istituzionali della Marina Militare e sono volte ad assicurare la sicurezza della navigazione e delle attività economiche svolte sul mare, nell’occasione a favore della flotta peschereccia sarda.
L’attività addestrativa nelle aree Bravo e Charlie (che sono quelle al largo di Costa rei e Terra Mala, ndr) – conclude il comunicato - come da accordi con la Regione, si concluderà il 14 maggio, con circa una settimana di anticipo rispetto al termine inizialmente previsto”.