CAGLIARI. Liberi e Uguali ma anche divisi. Non c'è pace nella lista guidata da Pietro Grasso - formata da bersaniani, civatiani, ex Sel, Mdp-Articolo 1, Si, e altri esponenti del mondo della sinistra - dopo la scelta di paracadutare in diverse regioni candidati scelti da Roma. Così la decisione di puntare in Sardegna sull'emiliano Claudio Grassi come capolista alla Camera in uno dei due collegi proporzionali ha portato nuove polemiche e un addio al veleno. Quello di Michele Piras, deputato uscente eletto nelle liste di Sel, che dopo un appello inascoltato a Grasso ha deciso di rinunciare alla candidatura: “La querelle è durata fin troppo - attacca Piras - e corre l’obbligo di prendere atto della imposizione in Sardegna di una figura non condivisa ed estranea, culturalmente e politicamente, alla nostra Isola. Ho maturato perciò la decisione di ritirare ogni mia disponibilità alla candidatura. Ha prevalso una logica sbagliata e di chiusura. E mi dispiace molto, soprattutto perché la sinistra è uno spazio pubblico ricco di potenzialità e diversità culturali. La mia terra, con le sue enormi sofferenze sociali, non può essere umiliata fino al punto da essere ridotta col piattino in mano a ad elemosinare posti alle segreterie romane".
Anche il coordinatore regionale di Possibile, Thomas Castangia, ha annunciato il ritiro della candidatura.