CAGLIARI. Il reparto di Terapia intensiva del Brotzu ha aperto le porte: i pazienti ricoverati in Rianimazione non saranno più isolati, i parenti potranno entrare. A stabilirlo è una delibera regionale del giugno 2017 che spinge le aziende ospedaliere sarde a promuovere l’umanizzazione delle cure.
Il progetto “Terapia intensiva aperta” è stato presentato stamattina all’ospedale Brotzu da Vinicio Atzeni, direttore sanitario del Brotzu. “Aprire le porte non significa abbattere le barriere e rinunciare a qualunque forma di organizzazione del servizio e del rispetto delle regole. Ma si presuppone un profondo cambiamento culturale che consiste in un nuovo approccio di cura”, ha spiegato la dottoressa Maria Emilia Marcello. Il nuovo approccio deve essere gestito con particolare attenzione: per questo gli operatori del servizio di Rianimazione del Brotzu sono affiancati dal gruppo di lavoro di terapia intensiva del San Giovanni Bosco di Torino.