CAGLIARI. "Mi dispiace per questo fraintendimento, io amo la Sardegna e per vent’anni ho passato le vacanze nell’Isola e il mio migliore amico è sardo, la città più bella d’Italia è Cagliari”. Parole del sindaco di Como, Alessandro Rapinese, dopo le sue dichiarazioni non gradite ai sardi.
In un’intervista rilasciata sullo stupro avvenuto nella notte tra sabato e domenica, commesso da un senzatetto pachistano ai danni di una donna senza fissa dimora di 56 anni, a proposito degli immigrati clandestini ha proposto, in attesa che vengano rimpatriati, di mandarli in Barbagia.
Il riferimento, spiega Rapinese, è alle aree deserte dell’Isola di cui non dispone un territorio come Como. “Ho vissuto per decenni in una corte a Como dove il 90 per cento dei residenti erano sardi, amo l’Isola, ho passato le mie vacanze per 20 anni in Sardegna e ho un sacco di amici anche in Barbagia”, spiega Rapinese, che continua a dirsi dispiaciuto per le polemiche che sono scaturite dopo le sue dichiarazioni.
“Il riferimento era legato a un territorio che avesse parecchie aree deserte come la Barbagia, capisco possa essere ritenuta come un’offesa ma nella mia città, densamente popolata, sempre più spesso si verificano dei casi dove questi soggetti sono veramente deleteri, infatti c’è stato questo stupro terribile”.
Rapinese continua a spiegare le sue ragioni dicendo che non c’è motivo di essere offesi perché non si riferiva in nessun modo al popolo sardo, ma a una zona d’Italia che potesse avere delle aree deserte.
E si sbilancia con gli elogi verso l’Isola. “Potevo citare anche altre aree più vicine a noi dove queste persone non possono fare disastri”, tiene a precisare il sindaco di Como, “la Sardegna è una terra meravigliosa e Cagliari è la città più bella d’Italia, il mare più bello secondo me è nelle parti di Villasimius - Costa Rei”.