CAGLIARI. Per anni ha dominato il panorama del porto di Cagliari. Nero lucente, lungo 135 metri e costato 600 milioni di euro, il mega yacht Crescent, varato il 12 settembre del 2018 e disegnato da Espen Oeino, era di casa nelle banchine davanti a via Roma. Da qualche mese non si vede più. Perché le autorità spagnole lo hanno sequestrato nel porto di Tarragona. Un provvedimento tra i tanti adottati nell'ambito delle sanzioni occidentali contro gli oligarchi russi.
Uno dei tanti, ma forse con qualche elemento di interesse in più. Perché stando alle indagini del consorzio giornalistico Russian Asset Tracker, coordinato dall'Organized Crime and Corruption Reporting Project, riprese da numerose testate internazionali, il proprietario della gigantesca villa galleggiante è Eduard Khudainatov.
Un nome che dice poco, a queste latitudini. Ma secondo le inchieste giornalistiche si tratta del prestanome dei beni del presidente della federazione russa Vladimir Putin. Che non compare, ovviamente, in nessun atto ufficiale riconducibile a Khudainatov: l'oligarca, nato in Siberia e arrivato anche a governare il colosso petrolifero Rosneft (società che ha controllato anche la Saras) sarebbe la testa di legno dell'uomo che con la sua guerra sta tenendo col fiato sospeso il mondo. Ma, sempre stando ai report d'investigazione giornalistica, deterrebbe il Crescent in nome e per conto di Igor Sechin, che dopo di lui ha guidato Rosneft e ha fatto affari con i Moratti. Sechin smentisce i collegamenti con la proprietà dello yacht, si legge sul New York Times.
Intanto, il Crescent resterà lontano dalla Sardegna per un bel po', anche se qui era di casa e, ad Arbatax, era stato pure sottoposto a importanti interventi di manutenzione.