CAGLIARI. Settemila metri quadri destinati alla sosta dei camper, in riva al mare di Masua, a fronte di un canone di 4.200 euro l'anno. Una pineta, sempre vicina alla spiaggia. Ma anche un parcheggio a Nebida, in cambio di 200 euro ogni 12 mesi. E una struttura vista mare, da ristrutturare, a 20mila euro ancora sulla spiaggia di Masua. C'è pure una casa di 60 metri quadri con cortile, a Nebida, che verrebbe data a poco più di 1300 euro l'anno e un locale commerciale, poco distante, il cui affitto sarebbe di 4.400 euro per 80 metri quadri. E anche un poligono a Sant'Antioco: 2700 euro per oltre mille metri quadri.
Sono solo alcuni dei 23 beni di proprietà di Igea che la società mineraria ha messo a bando per cederli in affitto ai privati. Una procedura, avviata il 16 maggio, che la consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, considera illegittima: prima di ipotizzare una cessione ai privati, è la tesi, devono prima essere coinvolti i comuni, che "con precedenti deliberazioni e atti contrattuali hanno già acquisito in cessione o in comodato d’uso beni ex – minerari ubicati nel proprio territorio, funzionali allo sviluppo turistico e culturale".
Quindi Igea, per la Cuccu, avrebbe dovuto bussare ai municipi di Guspini, Iglesias, Domusnovas, Gonnesa e Sant’Antioco. Che, invece, non sarebbero stati interpellati. Così ecco l'interrogazione, rivolta a Solinas e all'assessora all'Industria Anita Pili, con la quale la Cuccu chiede se non ritengano che siano state violate le leggi e se non ritengano opportuno annullare il bando.