CAGLIARI. L'Inps deve consegnare all'ex moglie le buste paga e i documenti sulla posizione contributiva di un uomo divorziato che deve pagare gli alimenti. Niente privacy né segretezza: lo ha stabilito il Tar della Sardegna che ha accolto il ricorso di una donna, separata, che aveva chiesto all'Inps di avere le carte che dimostra che l'uomo col quale aveva avuto un figlio stesse lavorando.
E per questo, secondo lei, deve versare un assegno superiore a quello di 300 euro mensili, stabilito dal tribunale: somma che era stata decisa perché lui era disoccupato.
L'Istituto di previdenza aveva negato l'accesso ai documenti, sostenendo che lei non avesse diritto a visionarli.
I giudici amministrativi le hanno dato ragione: "Gli enti pubblici titolari di dati reddituali (nella fattispecie estratto conto contributivo e buste paga relative ai redditi percepiti nel corso degli anni 2020-2021)", si lege nel verdetto, "sono obbligati a consentire l’accesso alla relativa documentazione, ove l’istanza di accesso sia motivata con l’esigenza di verificare la sussistenza dei presupposti di definizione delle condizioni economiche del soggetto nei confronti del quale vantare una pretesa".