CAGLIARI. Perché dalle ciminiere della Saras, dal 2019 a oggi, si sono viste uscire dense colonne di fumo nero visibili da chilometri di distanza? Sono state causate da interruzioni nell'erogazione dell'energia elettrica o c'è stato un malfunzionamento negli impianti? Quanto sono state inquinanti quelle emissioni? Hanno creato danni ambientali e alle persone? E se sì, quanto gravi e per quale platea di popolazione? Sono questi, in sintesi, i quesiti che il pm della Procura di Cagliari, Giangiacomo Pilia, ha posto a due periti nominati nell'ambito dell'inchiesta per inquinamento aperta contro la più grande raffineria del Mediterraneo. Le analisi, il cui esito deve essere consegnato entro 90 giorni, sono state affidate alla professoressa Paola Russo, docente di Ingegneria chimica alla Sapienza, e al professor Rodolfo Araneao, stessa università ma cattedra di ingegneria elettrica
Il fascicolo vede anche due nomi iscritti nel registro degli indagati. Sono quelli del presidente e amministratore delegato della raffineria, Settimio Guarrata, e del responsabile del servizio Salute, ambiente e sicurezza, Walter Cocco. Un atto dovuto, per permettere la nomina del consulenti. Che si sono messi subito al lavoro. Nominati ieri, hanno effettuato il primo sopralluogo, per iniziare a capire se qualcosa non abbia funzionato, e perché.
L'inchiesta non è nata dal nulla. Se quelle nubi nere sono state viste da migliaia di sardi, a più riprese, a fare il passo in più assistiti dagli avvocati Alessandra Nocco e Riccardo Schirò sono stati LidIa Frailis, dell'associazione Donne Ambiente, e Angelo Cremone, portavoce di Sardegna Pulita.
Ora la parola passa ai periti. A disposizione hanno i dati di tutte le centraline dell'Arpas che dovrebbero monitorare lo stato dell'aria intorno alla Saras e a Sarroch. Ma anche le matrici ambientali dei terreni che potrebbero decidere di prelevare. Hanno inziato subito a lavorare. E saranno loro i primi a dire quanto e se sono state inquinanti quelle nubi nere che hanno dominato a lungo il Golfo degli Angeli. E ogni tanto ricompaiono.